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Editoriali 2007
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Tratto da CavaNotizie.it n.22 del 13 Dicembre 2007
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Editoriale
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Combattere il racket e' un dovere civico
Mario Avagliano
Il racket ha preso di mira la nostra citta'. Non si puo' piu far finta di niente. Ne' sottovalutare il fenomeno. Da qualche mese il numero degli attentati a commercianti o imprenditori cavesi si e' moltiplicato. E di fronte all'esplosione dell'ennesima bomba intimidatoria, chiudere gli occhi sarebbe da irresponsabili. Come afferma il sindaco Gravagnuolo, e' chiaro che "c'e' una banda che cerca di conquistare terreno per pratiche estorsive".
C'e' seriamente da preoccuparsi? L'assessore al commercio Enzo Servalli, parla di "episodi estranei alla nostra comunita'" e di "fiducia nelle Forze dell'Ordine". Ascom e Confesercenti ribadiscono che "Cava e' e resta fuori da dinamiche delinquenziali riconducibili a camorra ed estorsioni". Giusto. Sottoscriviamo. Va sottolineato, peraltro, che gia' nel luglio scorso l'amministrazione Gravagnuolo ha chiesto ed ottenuto la massima attenzione dal prefetto e dal questore. Con risultati apprezzabili. La presenza delle forze dell'ordine e' aumentata, l'assessore alla sicurezza Alfonso Senatore sta predisponendo un efficiente sistema di videosorveglianza, e proprio in questi giorni sono stati presentati i poliziotti di quartiere.
Nel corso del 2007 a Cava il numero complessivo dei reati e' diminuito e questo e' un dato confortante. Tuttavia minimizzare il problema degli attentati agli esercizi commerciali non ci sembra la strada giusta. E anche piu poliziotti e maggiori controlli potrebbero non bastare per fermarli. La chiave di volta di qualsiasi politica antiracket e' nella collaborazione di imprenditori e commercianti. E allora fanno bene gli stessi Gravagnuolo e Servalli a chiedere a chi viene ricattato di denunciare immediatamente qualsiasi tentativo di intimidazione, assicurando il loro appoggio e quello delle forze dell'ordine. Si comprende la paura di chi subisce tali atti. Ma con il silenzio non si va da nessuna parte. Combattere il racket e' un dovere civico ed e' interesse dello stesso sistema delle imprese cavesi. Il caso Sicilia fa scuola. Certo, per fortuna siamo ben lontani da quei livelli. Anche rispetto ai comuni viciniori, Cava e' ancora un'oasi tranquilla. Per cortesia, facciamola rimanere tale!
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Tratto da CavaNotizie.it n.21 del 23 Novembre 2007
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Editoriale
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Gravagnuolo va
alla battaglia del Millenario
Mario Avagliano
Quando paventavamo il rischio per Gravagnuolo di infilarsi a testa bassa nello scontro cruento tra De Luca e Bassolino, non dicevamo il falso. L'intervista rilasciata dal sindaco a Repubblica, conferma le nostre preoccupazioni. L'alleanza con De Luca puo' costare cara al sindaco e a Cava. "Non riesco a parlare con sassolino - ha confessato Gravagnuolo - Mi ha convocato una sola volta con il sindaco di Vietri per la crisi della ceramica. Ma succede di peggio. Gli ex diessini vicini a Bassolino neanche mi parlano...". Si trattasse solo di guerra tra correnti del PD, poco male. Il problema e' che la mancanza di dialogo con la Regione Campania, come sostiene lo stesso Gravagnuolo, minaccia di tradursi in assenza di finanziamenti per l'appuntamento clou del Millenario della Badia, gia' denominato "Cava 2011", il cui programma iniziera' l'8 settembre del 2010 e terminera' il 31 dicembre del 2011, con l'ambizione di portare nella nostra citta' le piu grandi personalita' della politica e della cultura in Europa, con incontri, manifestazioni e mostre. Un'occasione unica per attrezzare Cava con strutture alberghiere, ricettive e convegnistiche e per attrarre importanti flussi turistici.
Gravagnuolo ha sicuramente ragione quando rivendica il diritto di fare politica e di esprimere liberamente opinioni nel suo partito, partecipando al dibattito interno. A tal proposito, va detto che l'atteggiamento di "boicottaggio" del governatore Bassolino lascia adito a molte perplessita'. Anche se, come precisato da Gravagnuolo, successivamente all'intervista i tecnici della Regione "hanno offerto ampia collaborazione alla citta' di Cava nell'adozione delle piu opportune procedure urbanistiche propedeutiche anche all'erogazione dei fondi 2007/2013".
Cio' premesso, ci permettiamo tuttavia di sollevare qualche dubbio sulle modalita' degli interventi politici del sindaco, sia a livello regionale che a livello cittadino.
Fa bene Gravagnuolo ad esprimere il suo pubblico assenso alle posizioni di De Luca, se e quando le condivide, ma perche' inseguirlo anche sul fronte della veemenza verbale? E' perfettamente legittimo che Gravagnuolo si proponga come l'alfiere del deluchismo nel PD cavese, ma a che pro ingaggiare lotte intestine con chi si schiera sul fronte opposto, come Flora Calvanese, Enzo Lampis & C.?
Abbiamo gia' auspicato nello scorso numero che Gravagnuolo goda della fiducia e dell'appoggio di tutto il Partito Democratico, che rappresenta la formazione politica piu robusta della coalizione e forse della citta'. Gioverebbe all'azione amministrativa della giunta e darebbe piu forza allo stesso sindaco. Ma questa fiducia non e' scontata. Un oculato rimpasto della compagine assessoriale e una gestione piu accorta delle prossime uscite pubbliche del sindaco possono essere l'occasione per riannodare i fili del dialogo e "combattere" tutti assieme, e non l'un contro l'altro armati, la battaglia del Millenario. Per far vincere Cava.
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Tratto da CavaNotizie.it n.20 dell' 1 Novembre 2007
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Editoriale
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Continuare la stagione del buon governo della citta'
Mario Avagliano
Si avvertono scricchiolii a Palazzo di Citta'? C'e' del vero nelle voci di corridoio che adombrano uno scioglimento anticipato del consiglio comunale da parte del sindaco Gravagnuolo, magari per tornare al voto con una lista personale, sganciata dai partiti, del tipo di quella con cui De Luca a Salerno sbaraglio' destra e sinistra alle ultime elezioni amministrative?
Abbiamo buone ragioni per ritenere di no. E il primo cittadino in proposito e' stato molto chiaro: "I partiti farebbero molto meglio a fare meno i farmacisti con il bilancino e a ricordarsi il giuramento che abbiamo fatto alla citta': per cinque anni ci dedicheremo solo al suo bene e perseguiremo l'obiettivo straordinario del 2011, l'anno della rinascita di Cava. Una rinascita incentrata su un modello di sviluppo che possa valere minimo per un quarto di secolo".
La verita' e' un'altra. Dopo le primarie del Partito Democratico, che hanno fatto registrare a Cava uno straordinario successo dell'ala riformista del centrosinistra (oltre 4.000 votanti, pari al 10% dell'elettorato, un dato nettamente superiore a quello nazionale, andato gia' oltre ogni rosea previsione), si e' aperta una nuova partita politica. Quella del "rimpasto". In altri termini, chiusa una fase, in molti (e tra questi anche il sindaco) puntano a "registrare" la squadra della giunta, con il cambio di qualche assessore.
Si deve leggere in questa chiave il documento trasversale di cinque consiglieri comunali che hanno chiesto agli assessori il "tempo pieno". Ed hanno questa motivazione anche le fibrillazioni nei partiti del centrosinistra.
Ma se la ragion prima delle turbolenze politiche e' la stessa, come si spiega il braccio di ferro fra Gravagnuolo e settori della sua stessa maggioranza? Semplice. Premesso che c'e' un giudizio positivo da parte di tutti sull'azione del governo cittadino (e non potrebbe essere altrimenti, visti i risultati), e' altrettanto vero che qualche assessore non sta funzionando bene e, se fosse sostituito, la giunta se ne avvantaggerebbe. Il problema sorge nell'individuare chi deve scegliere. Il sindaco rivendica a se' questa decisione, contro "le segreterie politiche". I partiti, invece, vorrebbero avere voce in capitolo.
Il grande consenso ottenuto dal PD alle primarie puo' aiutare Gravagnuolo a tenere duro, a non accettare veti partitici e a nominare le persone piu adatte a realizzare il mandato degli elettori. Purche' apra all'ala "non deluchiana" dei democratici, rappresentata da Lampis, dalla Calvanese e da De Rosa. Dopo le asprezze delle primarie (da noi criticate), Gravagnuolo afferma di voler andare avanti per la costruzione del PD "con il confronto, la chiarezza, la lealta'". Un buon segnale. Per la stabilita' della giunta e per continuare la stagione del buon governo della citta'.
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Tratto da CavaNotizie.it n.19 dell' 11 Ottobre 2007
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Editoriale
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Nasce anche a Cava il Partito Democratico
Mario Avagliano
La campagna elettorale del Partito Democratico s'infiamma anche a Cava, in vista dell'appuntamento delle "primarie" del 14 ottobre. E divide trasversalmente Ds e Margherita e gli stessi supporter cavesi di Veltroni. Nel collegio di Cava (che comprende anche Roccapiemonte, Nocera Superiore e la costiera amalfitana) il fronte bassoliniano, capeggiato a livello regionale dal deputato della Margherita Tino Iannuzzi, presenta come capolista la battagliera Flora Calvanese, gia' onorevole, capo della segreteria di Veltroni ai tempi del primo governo Prodi, apprezzata assessore dell'epoca Fiorillo. Per la Calvanese, uno degli esponenti piu di qualita' del panorama politico cavese, e' un gradito ritorno all'impegno diretto e considerato il suo rapporto di amicizia con Veltroni, una sua affermazione sarebbe utile anche per Cava.
Il fronte deluchiano, al quale aderisce il sindaco Gigino Gravagnuolo, candida invece l'assessore alla qualita' del disegno urbano Rossana Lamberti, gia' leader degli ulivisti. Completa il quadro dei candidati cavesi l'esponente della Margherita Enzo Lampis, giovane capolista dei sostenitori di Enrico Letta. Anche il sindaco Gravagnuolo e' candidato, al numero due della lista regionale dei deluchiani, "Piccolo! per la Regione". Nelle pagine interne di CavaNotizie.it presentiamo l'elenco completo dei candidati cavesi all'Assemblea Costituente del PD.
La scommessa del Partito Democratico e' di straordinaria importanza per l'invocata riforma della politica italiana e per rispondere al malcontento montante verso le classi dirigenziali. Si tratta di dare vita a uno dei due poli dello schieramento, a vocazione maggioritaria (l'altro dovrebbe essere il partito dei moderati). L'alto numero dei candidati cavesi, molti dei quali donne e giovani (categorie quasi sempre bandite), e la calda partecipazione al confronto politico, testimoniano la forte attenzione popolare a questo processo. In questo quadro anche l'uscita dalla Margherita di Antonio Barbuti (ex esponente di spicco di Forza Italia) ha contribuito a delineare con maggiore limpidezza il percorso politico del nuovo partito, che punta a rappresentare l'intero centrosinistra, sottraendosi ai ricatti dei piccoli partiti.
Non sono tutte rose e.. ulivi, tuttavia. Il rischio che s'intravede e' che anche a Cava trovino udienza le deleterie logiche di contrapposizione tra Bassolino e De Luca e che il duro scontro in atto in Campania tra i due leader ex-diessini influenzi il destino della giunta Gravagnuolo, che finora sta amministrando molto bene la citta'. L'amicizia tra Gravagnuolo e De Luca e' cosa nota, ha rappresentato uno stimolo all'efficienza per l'amministrazione cavese ed e' servita a rompere il dorato isolamento di Cava dell'era Messina. La lealta' di Gravagnuolo e' una virtu, non c'e' dubbio. Ma non a costo di rischiare lotte correntizie nel futuro Partito Democratico cavese. Conviene al sindaco (e alla citta') la partecipazione in modo cosi' veemente a quella che si configura come una vera e propria guerra personale e non solo politica?
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Tratto da CavaNotizie.it n.18 del 7 Settembre 2007
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Editoriale
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Cava citta' sicura
Mario Avagliano
Cava fa terra bruciata intorno alla criminalita'. La reazione energica dell'amministrazione comunale e delle forze dell'ordine ai sei attentati ad attivita' commerciali che si sono registrati in citta' nel giro di appena un mese (l'ultimo dei quali al negozio di abbigliamento e calzature gestito da alcuni cinesi in via Prolungamento Marconi), ha consentito di ottenere alcuni primi significativi risultati in termini di sicurezza e di protezione dei cavesi.
A seguito del vertice in Prefettura convocato su richiesta del sindaco Gravagnuolo, i controlli sul territorio sono stati rafforzati, cosi' come il coordinamento tra la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Forestale. La presenza delle forze dell'ordine in citta' si nota ed agisce da deterrente, al fine di garantire come dice il nuovo vice questore Pietro Caserta, da noi intervistato in questo numero - che "Cava resti un'isola felice".
Le altre due buone notizie sono che gli agenti della polizia municipale, guidati dal nuovo comandante Filippo Meluso, hanno avuto in consegna la cosiddetta mazzetta di avvistamento (il manganello), al pari di quanto gia' avviene in altre citta' come Roma e Salerno, e che entro il prossimo febbraio saranno collocate altre settanta telecamere nei punti nevralgici di Cava.
Dotare i "caschi bianchi" di armi di difesa era una misura urgente e improcrastinabile, considerati i nuovi compiti di controllo del territorio loro affidati (lotta al commercio abusivo, repressione degli immigrati clandestini, guerra all'abusivismo edilizio) e i recenti atti di teppismo da parte di bande minorili nei confronti dei vigili comunali. Le critiche di Rifondazione Comunista e di parte dell'opposizione appaiono francamente pretestuose.
Quanto al potenziamento del servizio di videosorveglianza, la strategia di Gravagnuolo e dell'assessore alla sicurezza e viabilita' Alfonso Senatore prevede l'installazione delle settanta nuove telecamere non solo nel centro storico e nelle traverse di Corso Umberto I, ma anche sulla Statale 18, teatro di numerosi incidenti, nel piazzale della stazione ferroviaria e in altre strade, anche periferiche, caratterizzate da alti indici di incidentalita' e sulle quali si procede a velocita' sostenuta (tra queste figurano alcune strade di Santa Lucia, Pregiato e del Corpo di Cava, piu volte usate come veri e propri circuiti automobilistici). Le telecamere funzioneranno 24 ore su 24, saranno direttamente collegate con una sala operativa e saranno in grado di rilevare il numero della targa, permettendo al comando di polizia municipale di emettere immediatamente le contravvenzioni. Il sistema di videosorveglianza sara' in grado di fornire immagini ed indizi anche in caso di atti violenti e di reati.
Insomma, a Cava sara' piu difficile delinquere. Gravagnuolo sostiene giustamente che la sicurezza non e' ne' di destra ne' di sinistra, e' un problema che riguarda tutti. I cavesi possono essere soddisfatti.
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Tratto da CavaNotizie.it n.17 del 28 Luglio 2007
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Editoriale
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Le mani del racket sulla citta'?
No, grazie!
Mario Avagliano
Nel giro di quindici giorni tre attentati ad altrettanti esercizi commerciali, una rapina a mano armata in pieno centro storico ad un professionista derubato del rolex, due spacciatori arrestati. Non e' un bollettino della Questura di Napoli. E' il bilancio provvisorio del torrido luglio 2007 a Cava de' Tirreni, ex Piccola Svizzera. Solo una casualita'? Non crediamo, purtroppo. E' evidente che la criminalita' ha lanciato una sfida al cuore dell'economia cittadina, appunto il commercio, e ha tutta l'intenzione di "mettere le mani" su Cava. Lo scoppio della bomba e gli incendi dei locali rientrano nella classica strategia di minacce del racket. La convocazione presso la Prefettura di Salerno il 17 luglio scorso del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza, fortemente voluto dall'Amministrazione Gravagnuolo, dimostra che l'allarme e' reale e che Comune e forze dell'ordine non l'hanno sottovalutato.
E' vero che la riunione si e' conclusa con un messaggio rassicurante per i cittadini: "non c'e' pericolo". E' altrettanto vero, pero', che contestualmente il Comitato ha deciso di potenziare con piu uomini e mezzi il Commissariato di Cava; che i Comandi dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Guardia Forestale forniranno uomini e mezzi per il controllo ed il pattugliamento della citta', soprattutto nelle ore serali; e che il Comune, da parte sua, ha assicurato la presenza degli agenti della Polizia Municipale in strada fino a mezzanotte anche durante la settimana e fino alle 2 durante il fine settimana. Se non vi fosse "pericolo", tali misure sarebbero inspiegabili.
In realta' la preoccupazione di un assalto della criminalita' alla citta' esiste e Comune, Questura e Prefettura ritengono necessario rafforzare il controllo del territorio. Cava fa gola alla criminalita' sotto vari profili. Il motore economico della citta' e' il commercio, e questo puo' consentire a chi delinque sia azioni di ricatto che il riciclaggio di danaro sporco, attraverso l'apertura di esercizi commerciali controllati, le cosiddette "lavatrici". La ricchezza di Cava la rende vulnerabile anche per quanto riguarda lo spaccio della droga.
C'e' veramente il rischio che Cava diventi come certi quartieri invivibili di Napoli? La reazione forte e tempestiva del sindaco Gravagnuolo e dell'assessore alla sicurezza Alfonso Senatore, e le conseguenti decisioni del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza, fanno ben sperare. Come l'annuncio dell'assessore Senatore della prossima installazione di 150 nuove telecamere puntate sulla citta' per controllare i negozi. E anche l'alzata di scudi bipartizan di maggioranza e opposizione contro la criminalita' contribuisce a lanciare un messaggio preciso al racket e ai suoi accoliti: Cava non ci sta!
PD e Forza Italia insieme per il Progetto Millennio della Badia di Cava
A proposito di atteggiamenti bipartizan, un applauso convinto va ai parlamentari Tino Iannuzzi del Partito Democratico e Mara Carfagna di Forza Italia, che hanno presentato due proposte di legge convergenti in favore del Progetto Millennio, che prevedono incentivi ed interventi per la valorizzazione culturale, ambientale e turistica, per il recupero della memoria storica, per il rilancio della funzione civile e religiosa che l'Abbazia della Santissima Trinita' ha avuto nei 10 secoli passati. E' questa la politica che ci piace. Senza steccati, dalla parte dell'interesse della collettivita'.
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Tratto da CavaNotizie.it n.15 del 7 Giugno 2007
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Editoriale
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Chi e' il piu De Luca del Reame?
Mario Avagliano
"Specchio specchio delle mie brame, chi e' il piu De Luca del Reame?...". Un amico di vecchia data, per la verita' buontempone, si figura cosi' le mattine del sindaco Gravagnuolo, nel momento in cui si pone davanti allo specchio per le abluzioni quotidiane. Purtroppo ogni volta lo specchio risponde che "il piu De Luca" e' quello originale, Vincenzo, il sindaco di Salerno. Mestamente Gravagnuolo completa le operazioni, si veste e si reca a Palazzo di Citta'.
Al di la' delle caricature, piu o meno azzeccate, a volte il primo cittadino di Cava sembra davvero soffrire della sindrome De Luca. E sbaglia.
Gravagnuolo deve a De Luca una qualche riconoscenza. Fu il sindaco di Salerno a presentare la candidatura di Gravagnuolo circa due anni fa, e certamente il suo appoggio valse a conferire maggiore credibilita' alla proposta. Ma Cava non e' Salerno, e la coalizione che sostiene Gravagnuolo ha origini e caratteristiche diverse da quella deluchiana.
La candidatura a sindaco di Gravagnuolo e' nata con il consenso di tutti i partiti del centrosinistra (ad eccezione dei Verdi), quella di De Luca contro i partiti del centrosinistra, che anzi gli avevano contrapposto un altro candidato.
Il centrosinistra cavese e' caratterizzato dalla presenza di una forte componente centrista, collocata nella Margherita, di provenienza ex Forza Italia, guidata da un politico intelligente e preparato come Antonio Barbuti, il cui progetto per il futuro non e' detto corrisponda a quello di Gravagnuolo e del nascente partito democratico, come dimostrano le recenti polemiche sugli attacchi dell'Udeur al vicesindaco Gianpio De Rosa. De Luca invece ha vinto la battaglia interna alla coalizione e al momento non vi sono alternative alla sua persona.
Anche le modalita' di gestione della cosa pubblica da parte di De Luca, definito da taluni telesindaco o sindaco sceriffo, sembrano poco confacenti all'humus sociale della nostra citta', che apprezza il decisionismo, ma solo se condito di capacita' di mediazione e di concertazione.
Detto questo, la strada giusta sta nel mezzo. Fa bene Gravagnuolo a pretendere robusti spazi di autonomia per il governo cittadino, ma farebbe altrettanto bene a consultare piu spesso i partiti e la societa' civile, in modo da trovare assieme le soluzioni piu equilibrate, senza che questo significhi ritardi o immobilismo.
Anche rompere l'isolamento di Cava e' stata una decisione condivisibile. Era assurdo che Cava e Salerno, in nome di vecchi campanilismi, non si parlassero, non tentassero, ove possibile, di concertare una linea d'azione comune. L'asse con De Luca puo' essere utile sul fronte dei rifiuti, delle politiche del turismo e cosi' via. A patto che non si segua il sindaco di Salerno sempre e comunque. Aderire alla guerra di De Luca contro Bassolino e la Regione Campania, rischia di far perdere a Cava il treno dei finanziamenti regionali per diversi importanti progetti avviati dall'amministrazione comunale. Ne vale la pena?
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Tratto da CavaNotizie.it n.13 del 7 Aprile 2007
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Editoriale
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Solidarieta' e legalita'. Anche a Cava
Mario Avagliano
Volere una citta' solidale, essere aperti e tolleranti, vuol dire accettare i barboni che dormono nel centro storico, l'occupazione abusiva di case di proprieta' privata e il commercio da parte degli extracomunitari di merci provenienti dal racket della camorra? I percorsi delle politiche di solidarieta', di sicurezza e di legalita' sono controversi e attorno a questo tema caldo, che divide a Bologna come a Torino, a Roma come a Salerno, e' in corso un dibattito anche nella nostra citta', a seguito delle iniziative intraprese dal sindaco Gravagnuolo e dall'assessore alla sicurezza Alfonso Senatore, in parte criticate da alcuni esponenti sia dell'opposizione che della sinistra, come Antonio Armenante.
Armenante e' una persona perbene e stimata da tutti, e le sue richieste a Gravagnuolo di fare di piu per l'accoglienza degli immigrati, per l'assistenza sociale dei poveri, per la costruzione e l'assegnazione delle case popolari, non meritano di essere sottovalutate ne' tanto meno ignorate. Pur tuttavia, a parte il folclorismo di decisioni come quella relativa ai cani pitbull (che la Rosa di Gerico ha messo non senza ragioni - alla berlina), va detto che il duo Gravagnuolo-Senatore ha varato diversi provvedimenti che vanno nel senso giusto.
Il nuovo corso di stretta collaborazione tra i vigili urbani, le forze dell'ordine e le associazioni di volontariato, e il numero verde per le segnalazioni dei cittadini, hanno consentito di prevenire o di reprimere molti reati, come dimostrano i numerosi arresti delle ultime settimane che traggono origine proprio da queste misure. L'installazione di 9 telecamere nel centro storico e' un primo passo verso la realizzazione del progetto di videosorveglianza della citta'. L'accordo raggiunto con il sindacato della polizia municipale per estendere l'orario di lavoro alle ore notturne del sabato e alle ore mattutine dei giorni feriali permette un presidio del territorio molto piu efficace e visibile, che funge anche da deterrente. L'ampliamento delle fasce orarie del parcheggio a pagamento ha di fatto azzerato il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, creando occupazione legale.
I primi risultati sono significativi. In questi mesi il numero dei reati, secondo i dati forniti a CavaNotizie dall'assessore Senatore, sarebbe addirittura calato del 70%. Nel frattempo sono quadruplicate le entrate per le contravvenzioni, che da novembre ad oggi hanno superato il milione di euro, e hanno avuto un forte incremento anche i sequestri di case abusive. Molto resta ancora da fare, soprattutto sul fronte della lotta allo spaccio della droga e al riciclaggio del denaro sporco della camorra, che spesso viene investito in attivita' commerciali. L'importante e' che le politiche di solidarieta' e di legalita' viaggino assieme. Aiutare poveri, immigrati e disagiati e' un dovere sociale da tradurre in atti concreti. Ma ogni societa' vive di regole, e tutti devono rispettarle. Per non dare spazio a camorra e criminalita'.
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Tratto da CavaNotizie.it n.11 del 16 Febbraio 2007
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Editoriale
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Dal rapporto con Sassolino dipende anche il rilancio di Cava
Mario Avagliano
Il rilancio di Cava passa attraverso... la Regione Campania. Il sindaco Gravagnuolo gioca buona parte delle sue strategie di successo sulla capacita' di dialogare con il governatore Antonio Bassolino, e almeno su questo versante non potra' seguire l'esempio di Vincenzo De Luca. Il sindaco punta infatti a inserire Cava nel riparto da parte della Regione Campania dei fondi europei e dei fondi strutturali 2007-2013, in modo da finanziare il progetto "Verso il Millennio" della Badia benedettina. Com'e' noto, nelle intenzioni del primo cittadino l'appuntamento del 2011 dovrebbe costituire la piattaforma del rilancio socio-economico di Cava, ampliando l'offerta turistica cavese, anche attraverso l'insediamento di una moderna ricettivita' nel centro storico e nei borghi delle zone collinari, al fine di valorizzare il patrimonio di beni culturali presente sul territorio e rendere la citta' polo-attrattore di eventi culturali di rilievo nazionale ed internazionale.
Con la Regione Campania andra' definita in tempi brevi anche la questione della nuova perimetrazione del Parco Diecimare, che consentira' finalmente di giungere all'istituzione dell'Ente parco, chiudendo una vicenda che dura ormai da anni. I Ds e le associazioni ambientaliste ritengono che l'amministrazione debba stringere i tempi e che sia importante cogliere l'occasione offerta dalla Regione di includere nel territorio del Parco le aree del "Parco Storico delle Torri", di Monte Castello e di San Liberatore. In questo modo l'intera dorsale orientale della Valle Metelliana risulterebbe tutelata e si potrebbero avviare quelle azioni di bonifica, di risanamento idrogeologico e valorizzazione previste nelle aree protette dal Programma Operativo Regionale 2007/13, usufruendo anche dei fondi regionali. Non sara' semplicissimo. La potente lobby dei cacciatori e' contraria. All'epoca di Messina aveva bloccato l'operazione, e vanta qualche sponda pure nel centrosinistra.
Anche per il futuro della sanita' cavese un buon rapporto con la Regione e' di vitale importanza. Nel vertice dell'8 febbraio scorso tra il manager dell'Asl Sa1 Giovanni Russo e i sindaci di Cava, Nocera, Scafati, Sarno e Pagani, Russo ha annunciato nuovi finanziamenti per l'ammodernamento tecnologico dei presidi ospedalieri dei cinque comuni e per ottemperare alle prescrizioni dei Nas sull'ospedale "Santa Maria dell'Olmo". Il manager dell'Asl Sa1 ha ipotizzato la realizzazione proprio a Cava di un nuovo ospedale. Da informazioni da noi raccolte, potrebbe essere locato a Pregiato, in un'area gia' prevista dal piano regolatore comunale. Ma la Regione Campania ha gia' destinato ingenti risorse all'ospedale in costruzione a Sarno. Avra' Gravagnuolo la forza politica di drenare nuove risorse da parte della Regione oppure di coinvolgere nel progetto i privati?
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Tratto da CavaNotizie.it n.10 del 23 Gennaio 2007
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Ex operai della Di Mauro: l'odissea e' veramente finita?
Mario Avagliano
E' veramente finita l'odissea degli ex dipendenti delle "Arti Grafiche Di Mauro"? Non ne siamo del tutto sicuri. L'unico punto fermo di questa vicenda e' che il 19 dicembre scorso l'imprenditore cavese Antonio Della Monica (proprietario della societa' di calcio cittadina) si e' aggiudicato l'asta sugli oltre 14mila metri quadri dell'opificio di via XXV Luglio, con un'offerta di 11,5 milioni di euro. A tutt'oggi, pero', nessuno ha chiarito quale sara' la destinazione dell'area e quali saranno i tempi di realizzazione del progetto.
La serieta' professionale, l'esperienza imprenditoriale e la solidita' finanziaria di Della Monica non sono in discussione. Basti ricordare che la sua societa', Cavamarket, fin dal 1987, con l'ingresso nel consorzio Despar Italia, ha acquisito l'esclusiva dei marchi Despar, Eurospar ed Interspar per tutta l'area campana, ed attualmente conta 114 punti vendita in tutta la regione, una flotta di 28 camion e circa 800 dipendenti.
Tuttavia alcuni punti interrogativi restano. Innanzitutto il Consiglio comunale deve mantenere fede all'impegno alla variazione dell'area da industriale a commerciale. I tempi non sono immediati. Ci vorra' almeno un anno per completare l'iter burocratico.
Va poi presentato il progetto di ristrutturazione dell'area, che richiedera' probabilmente un altro anno per la sua approvazione e realizzazione. Si parla di un megastore, con una galleria di negozi specializzati, garage, parcheggi e depositi. Il progetto Della Monica dovrebbe prevedere anche il trasferimento degli uffici amministrativi della Cavamarket, attualmente locati nella zona industriale di Salerno. Nulla in contrario, ma e' ovvio che per battere la concorrenza, bisognera' puntare su fantasia, qualita' e innovazione.
Nel frattempo, cosa faranno e di che cosa vivranno i 77 dipendenti dell'ex Di Mauro attualmente in mobilita', che dopo essere stati licenziati, hanno ricevuto il pagamento del Tfr (il trattamento di fine rapporto erogato dall'Inps)? Quanto tempo dovranno aspettare per tornare a lavorare? E' certo che saranno sicuramente assunti? Qualcuno dei sindacati mette in dubbio il valore vincolante dell'impegno preso da Della Monica all'atto dell'acquisizione. Il sindaco Gravagnuolo e la giunta hanno fatto quanto era possibile, ma l'esultanza forse e' prematura. Occorre vigilare. Attentamente.
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Qualche nota meritano infine alcune recenti iniziative dell'amministrazione comunale. Il ricco carnet di eventi culturali organizzato durante le festivita' di Natale, nonostante abbia peccato di una certa improvvisazione nella fase iniziale, e' stato una piacevole sorpresa, attraendo turisti e abitanti delle citta' vicine. Sono stati un successo sia i concerti live di jazz lungo il centro storico, sia il teatro dei burattini a Piazza Purgatorio, sia le rappresentazioni teatrali. L'auspicio e' che si prosegua in questa direzione, nel segno della qualita'. A tal proposito, e' sicuramente da apprezzare la proposta del sindaco Gravagnuolo di destinare l'ex deposito di Piazza Lentini a sede del teatro comunale. Sempre che all'annuncio segua la realizzazione. Le chiacchiere sono a zero, e Cava aspetta da troppo tempo un teatro. Infine, un 8 in pagella va al piano di manutenzione delle strade e delle luci presentato dall'assessore ai lavori pubblici Napoleone Cioffi. L'efficienza di un'amministrazione si misura dalle piccole cose. A partire dalla riparazione delle buche delle strade. Vedremo se gli impegni saranno mantenuti.
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