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Andrea Adinolfi
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Identikit
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Cava [ 20 11 2007 ]
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Nome: Andrea
Cognome: Adinolfi
Eta': 31 anni
Segno zodiacale: capricorno
Altezza: 1,80
Cantante preferito: Pino Daniele
Hobby: equitazione
Non ama: l'ipocrisia e la falsita'
Piatto preferito: farfalle al gorgonzola
Stato civile: celibe (non e' neanche fidanzato)
Studi: Liceo classico e diploma di laurea in arte drammatica
Attuale domicilio: Roma
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Andrea Adinolfi interprete di "Artemisia Sanchez" in onda il 15 e 16 dicembre su Rai 1
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Cava [ 15 12 2008 ]
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Sara' trasmessa questa sera alle ore 21.10 su Rai 1 la fiction "Artemisia Sanchez" che vede il nostro attore
Andrea Adinolfi nel ruolo del brigante Sanna.
Protagonisti, oltre l'attore cavese sono: Fabio Fulco, Marco Cocci e Ugo Dighero.
La fiction si sviluppa in 4 puntate, ambientata nella Calabria del '700 a Bivongi e nella Piccola Sila nel
2007. La storia racconta un amore diviso dall'abito talare.
"E' una storia da non perdere -afferma Andrea Adinolfi- E' il mio primo ruolo importante in una fiction.
E' un lavoro che mi ha gratificato sia economicamente che dal punto di vista professionale".
Le puntate della fiction andranno in onda il 15, 16, 22 e 29 dicembre in prima serata su Rai 1.
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La famiglia
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Cava [ 20 11 2007 ]
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Andrea Adinolfi e' nato in realta' a Salerno, da genitori cavesi, ma fino a vent'anni e' vissuto a Cava. Suo padre Aldo e' un ex dipendente comunale in pensione, la madre Antonietta Lambiase e' un'ex dipendente delle Arti Grafiche Di Mauro. Andrea ha due fratelli, Massimo di 34 anni e Luca di 31 (fratello gemello) e una sorella, Enza di 27 anni.
 I fratelli di Andrea: Massimo, Luca e Enza
 mamma Antonietta e papa' Aldo
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Andrea Adinolfi e' il giovane attore cavese, protagonista del film "Riturnella"
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Cava [ 20 11 2007 ]
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Il film ha ricevuto, al Festival del Cinema di Salerno, nella sezioni indipendenti, la menzione speciale come migliore opera dialettale italiana.
Mariella Sportello
Il cavese Andrea Adinolfi, giovane promessa del cinema italiano, e' il protagonista del film "Riturnella" della regista Francesca Garcea, presentato in questi giorni al Festival Internazionale del Cinema di Salerno, giunto alla 61
Il film ha ricevuto, al Festival del Cinema di Salerno, nella sezioni indipendenti, la menzione speciale come migliore opera dialettale italiana con la seguente motivazione: " Il film evidenzia la cultura, la storia ed il folklore della Calabria e del sud del paese".
Andrea Adinolfi, trentunenne di Cava de' Tirreni, si e' diplomato in recitazione presso la prestigiosa Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma, dove e' emersa immediatamente la sua profonda interpretazione dei ruoli drammatici, diretto da nomi prestigiosi del teatro italiano come Mario Ferrero, Luca Ronconi, Marisa Fabbri. Ma la poliedrica sfaccettatura della sua personalita' lo ha portato a interpretare ruoli di piu ampio respiro sia al teatro che al cinema, dove muove i primi passi specializzandosi al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Qui gli incontri con registi del calibro di Mario Monicelli, che lo dirige anche nel cortometraggio "L'appello di un amico" (ruolo di protagonista) e con Cristina Comencini nel film "Il piu bel giorno della mia vita", che arricchiscono la sua esperienza di attore e lo proiettano verso scenari internazionali. Infatti il regista Fernando Scarpa lo sceglie per interpretare la piece "Der Junge Luther" a Wittenberg in Germania, ricevendo ottime recensioni su testate come "La Repubblica" e il "Corriere della Sera". La sua aspirazione a migliorare lo porta a New York, dove studia "The Metod" con Marylin Fried, membro del prestigioso Actors Studio, che gli consente di sperimentare anche il set cinematografico. Interpreta cosi' per la televisione "Luisa San Felice" dei fratelli Taviani cui seguono le fiction "Gente di mare", "La Squadra", "Distretto di Polizia 5" e "Artemisia Sanchez" in uscita a marzo.
Parallelamente e' impegnato in una serie di tourne'e teatrali in Italia e all'estero e interpreta la parte del protagonista in diversi cortometraggi che lo vedono recitare in ruoli in cui la sua vena drammatica si esplica in interpretazioni di notevole spessore. Andrea Adinolfi, inoltre, ha diretto la regia di "Giulietta", una rielaborazione della figura della celebre innamorata nella tragedia di William Shakespeare nell'ambito della rassegna "Corti Circuiti" di Cava de' Tirreni.
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L'intervista
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Cava [ 20 11 2007 ]
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Gerardo Ardito
Andrea Adinolfi e' nato in realta' a Salerno, da genitori cavesi, ma fino a vent'anni e' vissuto a Cava. Suo padre Aldo e' un ex dipendente comunale in pensione, la madre Antonietta Lambiase e' un'ex dipendente delle Arti Grafiche Di Mauro. Andrea ha due fratelli, Massimo di 34 anni e Luca di 31 (fratello gemello) e una sorella, Enza di 27 anni.
Andrea, quando hai lasciato Cava?
Dieci anni fa, a 21 anni. Ho fatto il militare a Chieti, poi a Roma dove ho successivamente conseguito il diploma di laurea in recitazione.
La tua prima esperienza artistica?
In assoluto ho interpretato il ruolo di Mose' in un recital scolastico in terza media.
Il film "Riturnella", che ti ha visto protagonista, ha ricevuto al Festival del Cinema di Salerno la menzione speciale
Si', come migliore opera dialettale italiana, e per me e' stata una grandissima soddisfazione perche' ho recitato in dialetto calabrese.
A chi dedichi questo premio?
Alla mia famiglia
Ti appassiona piu il cinema o il teatro?
Entrambi.
Come vivono i tuoi genitori il tuo successo e la lontananza da casa?
Il mio successo gratifica anche loro, credo che anche la mia lontananza giovi alla tranquillita' della famiglia, scherzo
Sei un tipo irrequieto?
Assolutamente no, mi piace giocare e tormentare mio padre, affettuosamente intendo.
Hai molti amici a Cava?
Credo molto nel valore dell'amicizia, a Cava vorrei salute Marco Trezza, Sebastiano Leone, Alessandro Parrocchia, Paolo Cipriani, Fulvio Siani , Tommaso Tarullo e Cristian Filippella che mi sono sempre stati vicini.
Vivendo fuori c'e' qualcosa che rimpiangi di Cava?
Cava e' una culla e per la serenita' che mi da' e' sicuramente un buon punto di partenza. Amo la mia citta' e sono orgoglioso di essere cavese.
A chi ti senti di essere grato per la carriera che stai inseguendo?
A mio padre e mia madre per aver darmi dato la vita.
Quale esperienza cinematografica sogni di poter realizzare?
Un film col cavese Massimo Mercurio, regista di talento.
Ci racconti un episodio curioso?
Posso raccontare dell'episodio con Carlo Croccolo, spalla storica del grande Toto' e attore 74enne della ficton "Capri2" . Durante la produzione teatrale "Signori si nasce" mi presto' la sua auto, una Renault 5, per la verita' gia' mal ridotta. Io non mi accorsi di una spia rossa accesa e fusi il motore. Quando incontrai Carlo Croccolo, incassai due ceffoni... pero' da gran signore non mi chiese i danni.
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