Un ricordo di Tommaso D'Amico, morto l'8 ottobre scorso
Tommy, una vita dalla parte dei deboli
Flavia Bevilacqua
Sempre pronto a sostenere la giusta causa, a difendere i propri ideali, a schierarsi dalla parte dei più deboli.
Tommaso D'Amico, deceduto l'8 ottobre scorso a soli 58 anni, ha vissuto restando fedele al suo costante impegno politico
e sociale, chiedendo poco o quasi nulla per sé ed i suoi familiari. Un paladino di altri tempi, forse, ma senz'altro un
validissimo collaboratore ed un insostituibile amico, al quale si ricorreva sicuri di essere accolti , aiutati e
confortati nei momenti più difficili. Sposato da circa trent'anni, con la dottoressa Silvana Di Napoli, Tommy, come ancora
oggi viene affettuosamente chiamato in famiglia, non può essere ricordato con un generico e stereotipato "marito e padre
esemplare", perché in realtà era molto di più, era un attento compagno di vita per sua moglie ed un amico per i suoi
figli Giulio e Federica, con i quali sapeva essere amorevole e severo, confidente e guida nel loro percorso di crescita.
L'incurabile malattia che ha stroncato la sua vita nel giro di pochi mesi ha reciso anche il sogno di Tommy, un sogno che
accarezzava da tempo con la fantasia, ma che solo dopo il suo pensionamento dalla locale manifattura di tabacchi,
avvenuto nel dicembre del 2008, aveva iniziato a concretizzare con passione ed energia, com'era nel suo stile per
tutto ciò che amava e credeva. Tommaso sognava di ritirarsi nella campagna cilentana, di occuparsi del suo orto e del
suo frutteto che, solo poco tempo prima della sua scomparsa, era riuscito a realizzare con sudore e gioia; sognava di
trascorrere il resto della sua vita in quel piccolo angolo del Cilento con la sua famiglia, alla quale voleva donare
la serenità e la sicurezza atavica della natura. Negli ultimi giorni della sua vita , nonostante fosse tormentato da
indicibili dolori, ha avuto la forza di lasciare un'ultima testimonianza della sua coerenza e del suo amore, quando
rivolgendosi alla moglie ha detto: "Sono contento della mia esistenza, ho vissuto tutto ciò che volevo e di questo
devo ringraziare anche te, che con pazienza e dolcezza mi hai sempre aiutato e sostenuto" .
Compagni del partito (era un militante del Pci e poi del Pd), di sindacato, di lotte, di giochi, amici d'infanzia,
colleghi di lavoro, conoscenze lontane accorse anche da altri paesi, affollavano il suo funerale. Attraverso loro,
sembrava di rivivere l'intera esistenza di Tommaso D'Amico e per un attimo qualcuno ha avuto la sensazione di seguire
un feretro vuoto, perché Tommy era ancora lì fra noi, con il suo sorriso tra lo scanzonato ed il timido pronto a
sostenerci nelle difficoltà e lottare per una vera giustizia sociale.
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