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CavaNotizie n.37
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Tratto dal n.37 di CavaNotizie.it del 26 Maggio 2009
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L'intervista
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L'ospedale di Cava e' salvo!
Gravagnuolo: "Nessuna chiusura del Pronto Soccorso, nessun ridimensionamento"
Possono stare tranquilli i cavesi che nei mesi scorsi si sono sentiti minacciati dalla imminente chiusura del pronto
soccorso cittadino.
Cava continuera' ad avere il suo pronto soccorso. Lo ha annunciato il sindaco di Cava Luigi Gravagnuolo. Un finanziamento
di oltre tre milioni di euro sara' utilizzato per rendere più efficiente la struttura.
La notizia e' stata diramata da Palazzo di Citta' in seguito all'incontro tra il sindaco Gravagnuolo e Antonio Pedicini,
direttore dell'Arsan, l'Agenzia Regionale Sanitaria. All'incontro, era presente anche padre Luigi Petrone, che ha proposto
la realizzazione di una Casa per gli ammalati terminali.
CavaNotizie.it ha intervistato il sindaco Gravagnuolo.
Sindaco, cosa ha cambiato le sorti che parevano oramai scontate del nostro ospedale cittadino?
"Nulla. Le sorti sono sempre quelle. Solo che si e' evidenziato che gli allarmi messi in giro ad arte erano strumentali.
Mentre gli accattoni di voti sbraitavano e gli uccelli di malaugurio prevedevano catastrofi, c'era chi, in silenzio,
lavorava per Cava. Ed era sicuro di sé".
L'ospedale e' quindi salvo? Può rassicurare i cittadini sia sul pronto soccorso che sui reparti esistenti?
"L'ospedale non e' mai stato a rischio.
Il pronto soccorso sta lì e lì restera', ristrutturato, più efficiente, ma anche più finalizzato.
I Pronto Soccorso non possono essere dei sostitutivi delle accettazioni dei ricoveri".
Come saranno utilizzati i fondi del finanziamento? Da dove provengono i fondi e a quanto ammontano?
"Il finanziamento ammonta a 3 milioni e 434 mila euro.
Provengono dallo Stato centrale e saranno utilizzati per completare l'ammodernamento della struttura, in parte gia'
realizzato".
Qual e' il suo prossimo obiettivo per Cava?
"Per la sanita' e' il nuovo Distretto in via Gramsci. Ce la faremo.
Bastera' guardarsi dai profeti di sciagura e tenerli alla larga da chi lavora per Cava, solo per Cava".
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Tratto dal n.37 di CavaNotizie.it
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26 Maggio 2009
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Strage di cani a Licurti
E' allarme e caccia all'uomo che dissemina pasti avvelenati. Ha ucciso gia' 13 cani e due volpi.
Una frazione in lacrime per la morte del cane Billy
Flavia Bevilacqua
Il 15 maggio scorso, ai Carabinieri di Cava de' Tirreni, al sindaco Gravagnuolo ed al direttore dell'ASL e' stata
recapitata una denuncia contro ignoti a firma degli abitanti di Licurti, sobborgo collinare della frazione Sant'Arcangelo,
nella quale si denuncia l'assassinio di tredici cani e due volpi. La strage e' avvenuta in un giro di pochi mesi.
Bocconi avvelenati, pare da un anticrittogamico, il Rocol, utilizzato per gli alberi da frutta, sono stati disseminati
lungo le stradine rurali, lanciati in giardini e recinti privati dove vivevano molti delle piccole vittime a quattro zampe.
Questo individuo, sadico, quanto sconosciuto, pare che esegua i suoi crimini con maniacale continuita' e sistematicita'.
Ogni giorno tra la piccola comunita' di Licurti si sono verificate scene di atroci sofferenze di queste bestioline,
assistiti da padroni sbigottiti ed inermi di fronte ad una morte quasi immediata. Alcuni avanzi del cibo avvelenato
sono stati portati da Salvatore Trapanese, insieme ad un certificato prodotto dal dott. Claudio Amore, medico veterinario,
presso l'Istituto Zooprofilattico per le opportune analisi i cui risultati verranno comunicati alla locale ASL che
provvedera' ad informare le autorita' competenti. Gli abitanti di Licurti sono in attesa dei risultati e si augurano
che le indagini conducano al colpevole per il quale invocano una pena esemplare. L'ultimo a soccombere a tanta
malvagita' e' stato Billy, l'unico randagio tra i tredici cani assassinati. Billy e' stata la goccia che ha fatto traboccare
il vaso dell'indignazione e della rabbia accumulata. La comunita' chiede giustizia per Billy e per tutti gli altri
animali uccisi.
Billy, il randagio di Licurti

Billy non era un semplice randagio, per gli abitanti di questo piccolo angolo tra le colline. Billy era la mascotte
del rione. Per molti lavoratori della zona era il primo sguardo amico che incontravano al mattino e l'ultimo saluto
scodinzolante al rientro notturno. Per i bambini era il compagno di giochi all'aperto, per le massaie era l'ospite
discreto ed affettuoso a cui conservare i bocconcini prelibati degli avanzi e per alcuni anziani l'amico sempre
disponibile a fare un tratto di strada insieme lungo il borgo. Billy era libero, ma aveva la sua cuccia proprio lì,
nella piccola piazza del paese, accanto ad un albero. Nessuno voleva lasciarlo sotto la pioggia, né al freddo e neppure
si voleva limitare la sua liberta', trattenendolo in casa. Billy era di tutti ed era amato da tutti. Protettivo ed attento
Billy aveva le sue piccole abitudini, sapeva sempre dove andare per farsi curare, per procurarsi il cibo, che ogni
famiglia della zona si preoccupava di fargli trovare fuori dalla loro porta di casa o accanto alla sua cuccia, dono
degli amici umani. A parlarci di lui e' la diciottenne Alessia Senatore studentessa -
"Qualche mese fa Billy si rifugiò sotto il nostro portone in preda a tremori mentre dalla bocca fuoriusciva della
schiuma, insieme a mio padre ed alcuni cittadini del luogo accorsi, lo portammo d'urgenza presso l'ambulatorio del dottor
Amore, che diagnosticò un avvelenamento. Con una opportuna e repentina terapia riuscimmo a salvarlo, forse perché la
dose di veleno ingerita era minima. Con una colletta, a cui nessuno volle sottrarsi, furono pagate le sue cure.
In quell'occasione furono tanti gli abitanti di Licurti che si precipitarono di persona o per telefono presso
l'ambulatorio per chiedere notizie di Billy . Una vera ed inaspettata testimonianza di affetto collettivo. Questa volta
tutto si e' svolto in pochissimi minuti. Come allora, Billy e' venuto sotto il portone a chiederci aiuto. Una folla
annichilita dalle sofferenze gratuite del povero animale si e' raccolta e concitata cercava la salvezza del nostro
amico a quattro zampe.
Gli abbiamo persino procurato il vomito per aiutarlo... Billy ci ha lasciato e sembrava che nello sguardo dolce fino
alla fine, ci fosse insieme ad una richiesta di aiuto anche una domanda senza pretese, l'unica a cui non sappiamo
rispondere: perché?".
Billy, il randagio di Licurti, ha lasciato un gran vuoto tra la comunita' che si era fatta conquistare da un cane che
con la sua fedelta' ed affettuosa allegria scodinzolante era riuscito ad accomunare tutti, amici e rivali in un'unica
carezza. La sua cuccia vuota e' ancora lì a ricordare un amore vero e semplice, ma e' anche il simbolo di una malvagia
incivilta' umana, che rode tanto quanto la consapevolezza che ci appartiene e vive tra noi.
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