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Il trionfo della Cavese: il racconto della festa

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7 aprile 2024, non una data qualunque, non una semplice Domenica, Tertenia, non un comune Paese del Nuorese: date e luoghi che entrano nella storia. Pochi credevano che proprio la trasferta sarda avrebbe potuto regalare la promozione matematica ma tutto come per magia si avvera, la vittoria dei biancoblu contro il Sarrabus e la sconfitta della Nocerina al San Francesco per mano dei laziali del Cassino. Ma riavvolgiamo il rullino della giornata, ore 14, inizia la partita, la squadra sarda parte bene, cerca di imporsi in campo in un primo tempo in cui gli aquilotti vengono schiacciati ma reggono grazie agli interventi di Boffelli ed una difesa che quest’anno si è resa solida e granitica, un’autentica garanzia, il duo offensivo Addessi-Di Piazza cerca più volte il corridoio perfetto per arrivare al gol che arriva ad inizio secondo tempo proprio con Addessi che serve un assist chirurgico a Matteo di Piazza che insacca. La partita cambia, il Sarrabus perde l’accesa combattività e l’agonismo del primo periodo mentre gli si esaltano gestendo la gara al meglio sino alla fine. La partita finisce, si festeggia ma si da un occhio attento al risultato del San Francesco, 45 interminabili minuti tra ansie e sospiri che si tramutano in lacrime e infinita gioia a risultato acquistato: Cavese 66 punti, Nocerina 53 punti, ore 17:03, è serie C. L’incredulità mista alla ritrovata felicità ed alla festa finale degli oltre 250 supporters biancoblu, una commozione generale travolge tutti, nessuno escluso. Un vento nuovo si libera poderoso in terra sarda, dopo anni di delusioni, sofferenze e patimenti finalmente una giornata da incorniciare e ricordare per anni nella pluricentenaria storia biancoblu.

Ore 21: la Tribuna è colma sopra ogni limite, l’atmosfera è impregnata di gioia, si respira euforia, in attesa del team, atterrato da pochi minuti in quel di Napoli. E all’arrivo dei calciatori allo stadio, veder la felicità nei loro occhi è stato davvero emozionante: il loro sguardo dichiarava espressamente la soddisfazione di chi sa di aver compiuto un’impresa colossale. La corsa verso il pubblico, i cori degli ultras, i fuochi d’artificio, tutto è lecito questa sera, tutto è concesso. Tra le luci delle torce e i tamburi della liberazione, la squadra partecipa alla festa preparata dai tifosi. I ringraziamenti, le interviste, i saluti, infine la (pacifica) invasione di campo: a farla da padrone sono state le lacrime, finalmente di gioia, dopo 18 lunghissimi anni. Le delusioni ormai sono alle spalle, la redenzione di Cava de’Tirreni è verità.

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Mercoledì, 11 Dicembre 2024 -
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