Intervista al Presidente dell’ Associazione, Paolo Apicella Paolo Apicella, classe 1971 e residente a Pregiato, da novembre e per i prossimi 3 anni presidente dell’ATSC al suo terzo mandato non consecutivo e anche Presidente degli Archibugieri Santissimo Sacramento, racconta al nostro giornale il passato, il presente ed il futuro dell’associazione che ogni anno organizza, tra i tanti eventi, la celebre Disfida dei Trombonieri. Con le esercitazioni dei tamburini, che partono tempo prima delle manifestazioni, si crea un grande inquinamento acustico: come fare per risolvere il problema? Le nostre preparazioni cominciano già da settembre. Dopo la manifestazione di luglio e la pausa estiva, dedicata alle manifestazioni extra-cittadine, si ricomincerà a provare nuovamente. Chi può disporre economicamente paga per fittare le palestre e gli spazi per provare. Per portare avanti questa tradizione, per forza di cose, c’è bisogno di preparazione, anche per istruire le nuove leve. L’Amministrazione Comunale purtroppo non ha spazi a sufficienza per tutti: non ci sono luoghi adibiti al chiuso, non ci sono aree dedicate a questa tipologia di attività. Purtroppo, siamo quindi destinati a cercare la migliore soluzione possibile. L’ideale sarebbe provare in una cassa armonica, che purtroppo non esiste. Col gruppo da me presieduto (Santissimo Sacramento) proviamo il mercoledì ed il venerdì dalle 21.00 alle 22.00 presso la palestra del Liceo Classico, insieme ad altri gruppi e pagando 15 euro l’ora. Ci rendiamo conto che purtroppo siamo rumorosi e possiamo dare fastidio, ma purtroppo non c’è altra soluzione. Qual è il fondamento Storico della Disfida dei Trombonieri e della nascita di questi gruppi? Il 1460 è un momento storico chiave per Cava: con esso, infatti, la città ottiene da re Ferrante importanti privilegi a seguito dei guasti ricevuti dagli Angioini per la fedeltà alla Corona d’Aragona, tra i quali la famosissima Pergamena in Bianco. La storia racconta che i Distretti della città erano in contrasto l’uno con l’altro per il predominio sulla città. In particolare, il Distretto Pasculanum e il Distretto di Sant’Adiutore erano in contrasto con il Distretto di Corpo di Cava e il Distretto di Mitilianum. L’intuizione di Raffaele Senatore e Luca Barba fu quella di trasformare gli antichi contrasti in una rappresentazione che esaltasse la storia della città. Nel 1974 per loro volontà nasce così la Disfida dei Trombonieri, accostando ai Festeggiamenti in Onore del SS. Sacramento la rievocazione storica della concessione della Pergamena Bianca. Si precisa che, prima dell’avvento della Disfida, in città esistevano già alcuni degli attuali gruppi di trombonieri: Sant’Anna all’Oliveto (1937), Senatore (1946) e Santissimo Sacramento (1969). Ad essi si aggiunsero di lì a breve gli altri gruppi trombonieri oggi presenti nell’ATSC, in cui trovarono forma associativa movimenti comunque presenti sul territorio da tempo: i trombonieri resero così il folklore cavese unico a livello nazionale, partecipando alla Rievocazione Storica della Pergamena Bianca, in linea con le conoscenze diffuse al tempo, e alla cosiddetta “gara di sparo”. Disfida dei Trombonieri e Pergamena Bianca sono strettamente legati, così come ha ampiamente ed autorevolmente argomentato il prof. Pino Foscari, direttore del Centro Studi per la Storia di Cava de’ Tirreni, nel corso del suo intervento in Commissione Statuto e Regolamenti. Quali sono le spese di ogni gruppo e come vi finanziate? Per quanto riguarda il sodalizio che rappresento, ogni socio degli Archibugieri SS. Sacramento paga una retta mensile di 8 euro che comprende anche la copertura assicurativa. Nel gruppo oggi siamo ben 140 soci. Le spese sono tante ed ingenti. Ad esempio abbiamo rinnovato il patrimonio vestiario del 1400 nel 2012 per il quale abbiamo speso circa 120.000 euro. Che fedeltà hanno i vestiti realizzati? I vestiti sono realizzati con ricerche storiche e sono realizzati in linea con il periodo rappresentato per il nostro territorio. Al fine di poter essere quanto più attinenti alla nostra storia locale, abbiamo in programma la nomina di una commissione storica per verificare le nostre realtà non lasciando in secondo piano lo studio degli abiti utilizzati. Bisogna tenere conto di una cosa: il regista Tovaglieri, quando venne a Cava a negli anni ‘90 per i festeggiamenti in onore del SS. Sacramento, precisò che il popolo non era composto solo da contadini, ma da abitanti di diverse estrazioni sociali tenendo conto che Cava era una cittadina dove il commercio era molto fiorente. Perché la chiesa benedice i Trombonieri che impugnano strumenti di Guerra? Nel 1656 ci fu la benedizione dal Castello di Sant’Adiutore da parte di Don Angelo Franco, l’ultimo parroco della frazione Annunziata sopravvissuto alla peste, il quale partì in processione e arrivò al Monte Castello dove benedì la città dai quattro lati dell’antico maniero. Dopo ciò la diffusione del morbo cominciò a calare. Questo evento viene annoverato come miracolo eucaristico. Dal 1657 si ripete la processione per ringraziare e ricordare di tale evento. I cavesi proprietari di queste armi (esistevano bolle di produzione per la difesa della città già dal 1510) salivano sul monte sparando con gli archibugi per ricordare la grazia ricevuta. Da lì nasce la secolare tradizione che vede anche la benedizione delle armi. Archibugio e Pistone sono la stessa cosa? Viene chiamato pistone in base alla modalità di caricamento. Essendo un’arma ad avancarica, la polvere da sparo viene pestata nella canna, da questo Pistone, ma in sostanza sono la stessa cosa. Ancora oggi ci sono armi risalenti ai primi dell’800 che sono reperti storici, custodite in casa. Oggi non esiste più la produzione artigianale di queste armi in quanto non è possibile produrle liberamente per le vigenti norme. Qual è il motivo per il quale la disfida dei Trombonieri non raggiunge un successo nazionale come il Palio di Siena? Non decolla innanzitutto per mancanza di fondi, perché per avere visibilità c’è bisogno di investimenti. La politica poco ha creduto negli anni in questa manifestazione. Il nuovo Direttivo, in cui sono affiancato da Domenico Burza degli Sbandieratori Cavensi e Antonio Nunziante dei Pistonieri Santa Maria del Rovo, in vista della 50ª edizione della manifestazione (rimandata per due anni a causa del COVID), ha l’obbiettivo di rilanciare la manifestazione, portandola finalmente fuori dalla città. Basti