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Appuntamento il 27 maggio alle 18.30 a Palazzo di Città con il nuovo libro di Mario Avagliano sulle Fosse Ardeatine

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La vita spezzata del generale cavese Sabato Martelli Castaldi 

Il 27 maggio alle ore 18.30 a Palazzo di Città imperdibile appuntamento con il nuovo libro del nostro direttore Mario Avagliano, “Le vite spezzate delle Fosse Ardeatine”, pubblicato con la prestigiosa casa editrice Einaudi e già giunto in poche settimane alla seconda edizione, in cui si parla anche del martire cavese Sabato Martelli Castaldi, generale dell’Aeronautica, costretto negli anni Trenta da Mussolini al congedo forzato e tra i dirigenti della resistenza militare clandestina. Alla manifestazione, organizzata tra gli altri dal Comune di Cava, dall’Anpi e dal Comitato per il museo di Mamma Lucia, parteciperanno il sindaco Vincenzo Servalli, il consigliere delegato alla Cultura Armando Lamberti, la coordinatrice dell’Anpi provinciale Maria Di Serio, le nipoti del generale, Monica e Patrizia Martelli Castaldi, e il presidente del Comitato, Felice Scermino. Il libro è stato presentato in anteprima il 13 maggio da Mario Avagliano, in dialogo con Maria Di Serio, nell’aula consiliare del Comune alle ragazze e ai ragazzi degli istituti superiori di Cava, in un incontro molto affollato e partecipato.

Roma 24 marzo 1944: in una cava di pozzolana sulla via Ardeatina, i tedeschi uccidono 335 uomini sparando ad ognuno un colpo alla testa. Sono prigionieri politici e partigiani di tutte le forze antifasciste, civili e militari, molti ebrei, alcuni detenuti comuni e ignari cittadini estranei alla Resistenza, sacrificati in proporzione – che poi si rivelerà sbagliata per eccesso – di dieci a uno in seguito ad un attacco partigiano in via Rasella, costato la vita a 33 militari del Reich. Tra di essi c’è anche il cavese Sabato Martelli Castaldi, che è stato rinchiuso nel carcere di via Tasso, da cui ha scritto lettere commoventi alla famiglia. È il più grande massacro compiuto dai nazisti in un’area metropolitana e segnerà profondamente la storia e la memoria italiana del dopoguerra.

Della storia delle Fosse Ardeatine molto si sa. Poco invece si conosceva delle vicende individuali delle vittime, di cui restava memoria – e non per tutti – solo in alcune pubblicazioni locali o a carattere familiare, oltre che nelle cerimonie e nelle lapidi presenti a Roma e nelle città di origine. A ottant’anni dalla strage delle Fosse Ardeatine, Mario Avagliano e il suo collega Marco Palmieri hanno dato vita, con un lavoro sulle fonti straordinario, alla prima raccolta delle singole storie delle 335 vittime; dentro c’è tutta la storia d’Italia – sociale, politica, economica, culturale – e della Resistenza, in una sorta di Spoon River italiana. La ricostruzione delle biografie civili e politiche dei martiri è un’operazione di grande interesse storico, anche perché da tale ricerca emerge un microcosmo altamente rappresentativo dell’intera storia italiana di quel tempo, in uno dei suoi snodi più drammatici e cruciali, tra fascismo, occupazione nazista, Resistenza e Liberazione.

 

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