Fra problemi di bilancio, vendita del patrimonio immobiliare, polemiche sui posti auto e sul caro parcheggi, infelice sfruttamento degli spazi comunali, maggioranza sempre più risicata e ballerina, continui attacchi al fortino dell’amministrazione, a volte su basi ragionevoli e a volte pretestuosi, qualcosa di buono si sta muovendo a Cava.
Lo avevamo annunciato nel numero scorso di Cavanotizie: la nascita di Archeoclub a Cava sta palesando interessanti prospettive nel settore turistico. Intanto, l’associazione è portatrice di una progettualità e di per sé già questo termine potrebbe costituire una piacevole novità. Nel senso che due importanti progetti sono stati già impiantati e sono in corso di elaborazione in una prospettiva di promozione non puramente localistica, ma nazionale. La Strada Regia delle Calabrie, alla quale abbiamo già accennato in passato, costituisce una traccia profonda dell’identità storica, geografica e culturale del nostro territorio.
L’abbiamo sempre avuta, ma l’abbiamo spesso trascurata; è stato tracciato in epoca borbonica un percorso a valle per congiungere il territorio interno al mare della costiera e alla città di Salerno evitando i più antichi sentieri attraverso i monti; abbiamo costruito i portici per proteggere le nostre botteghe dalle intemperie; abbiamo calpestato per secoli quello che è diventato il nostro corso principale centro della vita comunitaria. La via dei portici, il borgo, sede dello struscio e della movida, che oggi è simbolo emblematico della nostra città insieme alla Badia, era un tempo parte della Strada Regia delle Calabrie, solco della principale via di collegamento del Sud Italia dopo la via Appia di epoca romana.
E oggi un’iniziativa di Archeoclub nazionale è volta a valorizzarla, a renderla eterna come la Francigena, la Romea, la Postumia, il Cammino di Assisi. Gli appassionati del turismo lento e dei cammini storici, che sono tanti, troveranno nei loro itinerari anche gli epitaffi del 1600 e del 1500 a nord e a sud della valle metelliana, il ponte di San Francesco, la pietra miliare di epoca borbonica del ventiquattresimo miglio da Napoli e, naturalmente, lo straordinario patrimonio storico dei nostri portici a partire dal Borgo Scacciaventi, con la solenne abbazia benedettina che si cela fra i monti.
L’altra grande iniziativa fa capo alla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e ci conduce all’anno giubilare del 2025. Si tratta di un progetto prezioso ed encomiabile, dal nome “Giubileo for all – Itinerari inclusivi tra arte e bellezza”, in quanto mira a facilitare l’accesso al patrimonio artistico e al bello dei nostri territori, valorizzando l’inclusività. In altri termini, il popolo dei pellegrini che si riverserà in Italia (si prevedono più di 6 milioni) per lo straordinario evento religioso del prossimo anno, comprenderà anche persone svantaggiate, ai quali dovrà essere data la doverosa opportunità di godere delle bellezze e delle suggestioni che viaggi di questo tipo possono offrire.
Al centro dell’iniziativa ci sono le chiese, i monasteri, le testimonianze storiche e architettoniche, ma anche il cibo, le tradizioni consolidate e la possibilità di facile accesso e fruizione da parte di tutti, attraverso l’utilizzo di mappe e strumenti d’informazione tattili e parlanti, l’abbattimento delle barriere e tutto quanto possa consentire un’effettiva inclusione. Cava è dentro questo progetto fino al collo, è ufficialmente una delle tappe dei percorsi e l’arcivescovo Soricelli con tutta la diocesi è coinvolto e partecipe. E qui torna in ballo “Archeoclub La Cava”, costituitasi ufficialmente il 29 gennaio scorso, che sta curando tutti gli aspetti organizzativi e di preparazione di un pacchetto integrato di offerta e di ospitalità adeguate alle finalità del progetto.
Un grande lavoro aspetta nei prossimi mesi i soci di Archeoclub, che sarà caratterizzato da una vasta opera di organizzazione, mobilitazione e motivazione, rivolta alle istituzioni locali, agli operatori economici, alle associazioni culturali e folcloristiche, alle scuole. Nelle prossime settimane si annunciano assemblee pubbliche e conferenze stampa per descrivere le varie fasi dei progetti. La percezione della grande novità portata da questa nuova associazione è dimostrata dall’attenzione che ha suscitato fin dal suo nascere. Il numero dei soci ha già superato le 25 unità e nuove adesioni si annunciano. Anche sui social la nuova presenza richiama interesse.
Più di 300 membri sono il frutto immediato delle adesioni al gruppo facebook, mentre la nuova entità si è appena aperta anche ad instagram. Nel dibattito cittadino al ribasso, orientato sui temi depressivi dei mille problemi cittadini di crescita, fra crisi economica e crisi di leadership, la percezione che si avverte sotto i portici è di un risveglio legato anche a questi temi importanti delle prospettive turistiche di una città che ha scoperto di avere una potenzialità per molto tempo assopita e mortificata.