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Teatrino Luca Barba, le Compagnie si recano altrove La sala è inadatta ad ospitare rassegne nazionali e troppo cara per i gruppi amatoriali

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A settembre, su questo giornale, abbiamo parlato di teatro, in particolare del teatro comunale che non c’è, ritenendo che la sala “Luca Barba” all’interno del Palazzo della Cultura recentemente intitolato a Tommaso Avagliano non possa assolvere a questo compito. Abbiamo fornito ampie argomentazioni circa l’insufficienza e l’approssimazione di quella realizzazione, ricevendo in cambio il garbato dissenso da parte del sindaco, che ne difende comprensibilmente la bontà.
Al di là delle motivazioni legate a quelli che ritengo siano i problemi strutturali della sala, le programmazioni teatrali del Teatro Diana di Nocera Inferiore e del teatrino “Il Piccolo di Cava” mi fanno ritornare sull’argomento.
Sul cartellone del Diana che dire: un bel testo di Eduardo in apertura con ottimi interpreti, poi Alessio Boni, Biagio Izzo, Sal Da Vinci, Francesco Pannofino, Peppe Servillo, Serena Autieri, Silvio Orlando. Potremmo mai vederli a Cava nella sala Luca Barba? Penso proprio di no, compagnie di questo spessore difficilmente potrebbero calcare il nostro palcoscenico. Chi è interessato si rechi pure a Nocera.
E allora, vediamo cosa si può fare con le nostre brave compagnie amatoriali, che pure tanto si spendono per mantenere viva la tradizione del teatro. E qui passiamo alla stagione teatrale promossa dall’Associazione “Arcoscenico – La Bottega della Ribalta”, per il suo decennale di vita: undici spettacoli di compagnie amatoriali della regione, da dicembre a maggio prossimo. Ben venga! Si dirà: almeno si fa finalmente funzionare la sala del Palazzo della Cultura. E invece no, gli spettacoli si terranno nel teatrino “Il Piccolo di Cava” all’interno dell’ex seminario in piazza Duomo, dove per anni si è esibito anche il Piccolo Teatro al Borgo di Mimmo Venditti, in mancanza di altri spazi disponibili. Il locale è decoroso e certamente non meno capiente e ospitale della sala comunale, anche se ovviamente adattato alla meglio.
Viene da chiedersi: perché l’unico articolato cartellone cittadino non viene ospitato nel teatrino comunale, come sarebbe da aspettarsi? La spiegazione ci viene data dal direttore artistico di Arcoscenico Luigi Sinacori: «Al Comune ci avevano detto: fate una proposta e vi convocheremo. Noi abbiamo scritto e regolarmente protocollato la proposta, ma non abbiamo mai ricevuto neanche un cenno di risposta. Completamente ignorati!
A quel punto ci siamo orientati sull’ex seminario». Per certi versi è andata meglio anche per gli spettatori. Al Piccolo di piazza Duomo si potrà accedere con un costo del biglietto intero di 7 euro, ridotto a 5 per under 25 e over 70, o con abbonamento modico a tutti gli spettacoli. «Se ci avessero concesso la sala Luca Barba – precisa Sinacori – stando al regolamento del comune e quindi ai costi davvero proibitivi per utilizzare la sala, (ndr. delibera n.74/2023 tariffa unica al giorno €448,17) non avremmo mai potuto applicare questi prezzi per coprire le spese».
Questa è la situazione. Non credo che si possa dare risposta concreta e pratica più chiara a chi sostiene che a Cava si è risolto il problema della mancanza di teatro.

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Domenica, 26 Gennaio 2025 -
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