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Città Democratica
Gravagnuolo sulle dichiarazione del sindaco Galdi: "Ma il sindaco ci è o ci fa?"
[06 09 2011 ]
Scrive l'ex sindaco Luigi Gravagnuolo (capogruppo consiliare Città Democretica)
"Assistendo a tante baggianate dette e contraddette a giorni alterni dal Sindaco con indefettibile tenacia, viene da chiedersi: ma ci è o ci fa?
Io una risposta me la sono data, ci fa.
L'ultima l'altro ieri. Non è possibile che una persona istruita, un giurista per giunta, Sindaco di una città di oltre cinquantamila abitanti, possa non conoscere, o non essere in grado di farsi spiegare dai suoi collaboratori, la differenza tra conto del patrimonio e conto economico, tra residui attivi e passivi, e parlare a vanvera dei conti del Comune.
Incalzato da una parte dell'opposizione, che ha protestato per la sua decisione di mettere in vendita lo storico Complesso di San Giovanni al Corso Umberto, mentre solo pochi mesi fa aveva fatto comprare dal Comune una catapecchia di cui non sa ancora cosa farsene (ex CO.FI.MA), il Sindaco ha tirato fuori la barzelletta di fine estate: io avrei lasciato il Comune con venti milioni di debiti, per coprire i quali lui, buon amministratore, sarebbe ora costretto a vendere.
Nel ribadire che la mia amministrazione ha gestito il bilancio con assoluta oculatezza e ha lasciato il Comune nel pieno rispetto di tutti i parametri della sana gestione economico-finanziaria, rammento a chi avesse perso la memoria che nella sua campagna elettorale, l'attuale sindaco denunciava me come un cattivo "padre di famiglia", in quanto, a suo dire, avrei voluto vendere i beni di famiglia invece di conservarli ai nostri nipoti (parole testuali), impegnandosi lui, se fosse stato eletto, a non vendere nulla del patrimonio immobiliare dell'Ente; poi, appena eletto, la prima cosa che faceva era di metterlo in vendita e, a chi gli ricordava i suoi impegni elettorali rispondeva: "mi riferivo ai gioielli di famiglia, non agli immobili di scarso valore strategico per l'Ente" (parole testuali); poi decideva di acquistare la catapecchia ex CO.FI.MA ed all'opposizione, che sulla scorta anche di un esplicito parere del Collegio dei Revisori gli faceva notare che questo acquisto avventato avrebbe pregiudicato il rispetto del patto di stabilità, replicava che il bilancio del Comune era eccellente e che potevamo tranquillamente permetterci quell'acquisto; ora dice che abbiamo debiti per venti milioni e che lui, per far fronte ai disastri prodotti dai suoi predecessori, me su tutti ovviamente, è costretto a mettere in vendita San Giovanni. Non si rende neanche conto che in sole dieci righe, nello stesso comunicato, sbalorditivamente afferma prima che l'acquisto della CO.FI.MA. era un buon affare ed alla portata delle finanze del Comune, poi che queste stesse finanze sono invece al collasso!
Ovviamente io sono in condizione di poter documentare fin nei dettagli la corretta gestione economico finanziaria dell'Ente durante il mio mandato. Ma forse il Sindaco potrebbe farsela spiegare dal suo consigliere comunale Roberto Bellizia, che, allora componente del Collegio dei Revisori, approvò senza alcuna censura i bilanci consuntivi 2006, 2007, 2008. Quello 2009 lo abbiamo approvato nel 2010 in Consiglio Comunale col voto favorevole dello stesso attuale Sindaco …
Corso di Base sull'Urbanistica
Cava [ 26 05 2011 ]
Riceviamo e pubblichiamo
Fornire ai cittadini elementi per meglio valutare l'amministrazione della cosa pubblica e contribuire alla formazione di una potenziale e giovane classe dirigente sono tra gli scopi di Città Democratica. Terminato il corso sul Bilancio degli Enti Pubblici tenutosi tra Marzo ed Aprile scorsi, si apre quindi un nuovo ciclo con il Corso di Base sull'Urbanistica, presso il Convento S. Felice dei Frati Minori Cappuccini di Cava de' Tirreni. Questo il calendario del corso:
1. Lunedì 30 maggio - Introduzione generale all'Urbanistica - prof. arch. Fabrizio Mangoni. Fabrizio Mangoni: Prof. Ass. di Urbanistica - Facoltà di Architettura Università Federico II di Napoli. Già Presidente della Sezione Campana dell'I.N.U. (Istituto Nazionale Urbanistica). Membro del Consiglio Direttivo Nazionale dell'I.N.U.
2. Martedì 7 giugno - Il Diritto dell'Urbanistica - prof. avv. Guido D'Angelo. Guido D'Angelo: Prof. Ord. di Diritto Urbanistico - Facoltà di Giurisprudenza Università Federico II di Napoli.
3. Martedì 14 giugno - Assetto socio-economico delle città e disegno urbano - prof.ssa Enrica Amaturo. Enrica Amaturo: Direttrice del Dipartimento di Sociologia - Facoltà di Sociologia Università Federico II di Napoli. Già Preside della stessa Facoltà. Coordinatrice scientifica della sezione di Metodologia dell'Associazione italiana di Sociologia (AIS). Già Assessore al Comune di Napoli.
4. Lunedì 20 giugno - L'urbanistica reale: dove vanno le città medie d'Europa? - prof. arch. Benedetto Gravagnuolo. Benedetto Gravagnuolo: Prof. Ord. di Storia dell'Architettura - Facoltà di Architettura Università Federico II di Napoli. Già Preside della stessa Facoltà. Già assessore al Comune di Cava de' Tirreni.
5. Lunedì 27 giugno - Case history: il P.U.C. di Cava de' Tirreni - prof. arch. Carlo Gasparrini e avv. Rossana Lamberti. Carlo Gasparrini: Prof. Ord. di Urbanistica - Facoltà di Architettura dell'Università "Federico II" di Napoli. Consulente per la redazione del P.U.C. di Cava de' Tirreni. Rossana Lamberti: Avvocato. Già assessore al Comune di Cava de' Tirreni L'aula, composta da trenta partecipanti, in gran parte giovani under 22 anni, è già stata composta. Le iscrizioni pertanto sono chiuse.
Diversamente insieme, la disabilità fra immagine, esperienze ed emotività
Cava [ 24 05 2011 ]
Riceviamo e pubblichiamo
La disabilità fra immagine, esperienze ed emotività sarà il tema del prossimo incontro promosso da Città Democratica dal titolo "Diversamente insieme".
L'evento moderato dal giovane Paolo De Leo e da Chiara D'Amato vedrà oltre a diverse testimonianze dirette anche la partecipazione del dott. Enzo De Leo (Direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL SA 2) e di un rappresentante dell'Osservatorio sull'Handicap.
Le conclusioni della serata saranno affidate all'On. ANNA Petrone (Vicepresidente V commissione Sanità e Sicurezza Sociale - Regione Campania)
L'appuntamento è per sabato 28 maggio alle 17.30 presso la sala della Biblioteca Comunale di Cava de' Tirreni.



"Il sindaco smentisce il presidente del consiglio comunale, dimissioni confermate"
Cava [ 11 05 2011 ]
Riceviamo e pubblichiamo
"I sottoscritti Consiglieri Comunali di Minoranza, dimissionari dalla Commissione Controllo e Garanzia, i rispettivi capigruppo consiliari ed il Vice Presidente del Consiglio respingono come inaccettabili le affermazioni del Sindaco, secondo il quale le dimissioni da essi rassegnate nella mani del Presidente del Consiglio Comunale e comunicate al sig. Prefetto sarebbero scaturite da motivazioni "insussistenti".
La cosa contraddice l'evidenza, testimoniabile da tutti i componenti della Commissione Controllo e Garanzia, ivi compresi quelli di maggioranza, e opportunamente fatta propria dal Presidente del Consiglio Comunale, il quale per parte sua ha dichiarato che non si è trattato di fatti episodici, tant'è che lui stesso si impegnava ad "agire con assoluta rapidità al fine di porre rimedio immediato a tale situazione la quale non può essere più ulteriormente tollerata" (sua nota n.27379 del 12.5.11).
Lo stesso Presidente del Consiglio, nella riunione della Conferenza dei Capigruppo del 12 maggio u.s., aveva riferito che il Sindaco aveva compreso e condiviso le ragioni dell'opposizione e che si era impegnato ad evitare che si reiterassero tali situazioni.
Le dichiarazioni rese alla stampa, al Sig. Prefetto, al Presidente del Consiglio ed ai Consiglieri dimissionari dal Sindaco il 17 maggio u.s. smentiscono clamorosamente il Presidente del Consiglio Comunale, oltre a rasentare la comicità, quando ad es. vi si allega una giustifica del Vice Sindaco Luigi Napoli, che afferma il falso dicendo che aveva avvertito della sua assenza dalla Commissione e che dichiara che il giorno 5 di maggio era ammalato, quindi impossibilitato a partecipare alla Commissione, mentre era invece presente INSIEME con il Sindaco in Municipio, dove teneva una conferenza stampa riportata sui media locali con tanto di foto e di dichiarazioni.
Riservandoci di verificare l'effettiva sussistenza di un presunto certificato medico, che il Vicesindaco avrebbe allegato alla sua "giustifica", ma non esibito per motivi di "privacy", ed eventualmente di adire le vie legali contro il palese falso ideologico del professionista, a fronte di tali ulteriori pagliacciate e del persistere di atteggiamenti già noti (impegni prima presi da esponenti di spicco dell'Amministrazione, anche a nome del Sindaco, poi smentiti dallo stesso Primo Cittadino) i sottoscritti consiglieri CONFERMANO le proprie dimissioni e reiterano la richiesta al Sig. Prefetto di intervenire per garantire il rispetto dei ruoli democratici al Comune di Cava de' Tirreni".

Cava de' Tirreni, lì 19 maggio 2011
Luigi Gravagnuolo - La Città Nuova - Presidente della Commissione Controllo e Garanzia
Vincenzo Bove - Cava Millennio - Componente
Nunzio Senatore - PD - Componente
Sabatino Sorrentino - Solo per Cava - Componente
Michele Mazzeo - R.C. - Componente
Vincenzo Servalli - Capogruppo P.D.
Enrico Polichetti - Capogruppo "Solo per Cava"
Pasquale Scarlino - Vice Presidente del C.C.
"La Misura è Colma", le opposizioni si diemttono dalla Commissione Controllo e Garanzia
Cava [ 11 05 2011 ]
Riceviamo e pubblichiamo
I componenti tutti dei gruppi di minoranza hanno deciso all'unanimità di rassegnare le dimissioni dalla Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Cava de' Tirreni.
Detta Commissione infatti, già dotata per Statuto e Regolamento di poteri decisamente circoscritti, tali da non consentirle una efficace funzione di controllo politico della trasparenza degli atti amministrativi, continua ad essere sabotata dai componenti dell'Amministrazione che, convocati anche con settimane di anticipo, continuano a non presentarsi alle audizioni che li riguardano, vanificandone quindi ogni possibile funzione.
Dopo i sei casi già citati nella lettera che il Presidente della Commissione, cons. Luigi Gravagnuolo, ha scritto ed inviato lo scorso 5 maggio 2011 a SS.EE. il Prefetto di Salerno - qui allegata - anche il Presidente del Nucleo di Valutazione dell'Ente ha fatto sapere per le vie brevi che non si presenterà domani alla audizione per la quale è stato notificato addirittura il sette marzo u.s.!
La cosa ha costretto il Presidente della Commissione a prendere definitivamente atto della volontà degli amministratori di sfuggire al loro dovere di rendicontazione dell'attività svolta e d a sospendere ogni ulteriore riunione già programmata.
A fronte di tale sistematico disprezzo della vita democratica dell'Ente e dei diritti dei Consiglieri Comunali, nonché all'inerzia del Presidente del Consiglio e del Sindaco, pure ripetutamente avvertiti dal Presidente della Commissione dell'insostenibilità di tali comportamenti, i consiglieri di minoranza

CHIEDONO
con forza all'Autorità Territoriale di Governo di voler intervenire con tempestività per garantire la regolarità della vita amministrativa nel Comune di Cava de' Tirreni.
In attesa di tale auspicato, autorevole intervento, i componenti della Commissione che afferiscono ai gruppi di minoranza, a cominciare dal suo Presidente, sentiti anche i capigruppo Vincenzo Servalli, PD, ed Enrico Polichetti, Solo per Cava, consegnano nelle mani del Presidente del Consiglio Comunale le loro dimissioni.
Cava de' Tirreni, 11 maggio 2011
Luigi Gravagnuolo - La Città Nuova - Presidente della Commissione Controllo e Garanzia
Vincenzo Bove - Cava Millennio - Componente
Nunzio Senatore - PD - Componente
Sabatino Sorrentino - Solo per Cava - Componente
Michele Mazzeo - R.C. - Componente
Campania a rischio? Venerdì alla sala Teatro Comunale noti esperti affrontano la tematica
Cava [ 26 04 2011 ]
Riceviamo e pubblichiamo
Stamane, martedì 26 aprile, si è tenuta, presso il Comune di Cava de’ Tirreni, la conferenza stampa di presentazione dell’incontro “Campania a rischio?”, organizzato dall’associazione Città Democratica, che si terrà venerdì 29 aprile, alle ore 17.30, presso la Sala Teatro Comunale di Cava de’ Tirreni.
Il portavoce di Città Democratica, Enzo De Tommasi, così motiva la realizzazione dell’incontro: «La tragedia giapponese, l’elevata densità abitativa attorno al Vesuvio, oltre alle migliaia di edifici abusivi, la maggior parte dei quali costruiti in aree ad elevato rischio idrogeologico, hanno indotto Città Democratica ed il gruppo Città Nuova ad invitare a Cava alcuni tra i massimi esperti in materia, che ci facciano comprendere, al di là delle emozioni, le problematiche reali del territorio campano».
A presentare l’evento saranno Antonello Bartiromo e Marianna Borriello.
Rimarca Antonello Bartiromo, ricercatore presso la Facoltà di Scienze geologiche dell’Università Federico II di Napoli:
«I fenomeni geologici di rilievo che interessano la Campania (eruzioni, terremoti e frane) sono tra loro strettamente connessi e la loro mitigazione necessita un’approfondita conoscenza del territorio.
I cittadini, oggi più che mai, devono riappropriarsi del loro territorio ed essere parte attiva nei processi decisionali, non solo semplici spettatori, che in alcuni casi, purtroppo, si trasformano in povere vittime».
Aggiunge Marianna Borriello: «Questo evento ha lo scopo di investigare lo stato del nostro territorio.
Episodi come il terremoto dell’80 o le frequenti frane ed alluvioni, non ultima quella di Atrani, testimoniano la spiccata vulnerabilità di questa Regione. Grazie alla presenza di esperti di fama internazionale, come il Prof. Calcaterra (geotecnico), la Prof.ssa Nunziata (sismologa), i Professori Scarpati e Luongo (vulcanologi), cercheremo di comprendere meglio lo stato anche della nostra città.
Durante questo incontro verrà trasmesso per la prima volta un video esclusivo contenente testimonianze straordinarie dell’alluvione del 1954 che segnò tristemente anche Cava de’ Tirreni».
Il Portavoce Enzo De Tommasi



"Campania a rischio?": conferenza stampa il 26 aprile
Cava [ 22 04 2011 ]

Comunicato
"Il Gruppo Consiliare Città Nuova e l'Associazione Città Democratica indicono una Conferenza Stampa per martedì 26 Aprile alle 9.30 nella Sala Gemellaggi del Comune di Cava de' Tirreni. I PD Antonello Bartiromo e Marianna Borriello illustreranno l'evento "Campania a rischio?" e mostreranno un anteprima del video che verrà proiettato durante la manifestazione.
Il Portavoce Enzo De Tommasi



Città Democratica:
"La Regione Campania è a rischio?"
Cava [ 14 04 2011 ]

Comunicato
"La Regione Campania costituisce una meta obbligata per i geologi di tutto il mondo. In poche decine di chilometri si alternano panorami mozzafiato frutto dell'interazione delle forze della natura che li modellano incessantemente da almeno sedici milioni di anni.
Vulcani, terremoti e frane sono pertanto elementi della natura che da sempre affascinano ed al tempo stesso atterriscono i Campani, come ben si evince dalla copiosissima letteratura scientifica che, nel corso dei secoli, è stata prodotta sul nostro territorio. Il Vesuvio e i Campi Flegrei sono considerate le aree vulcaniche più pericolose al mondo, mentre i terremoti affliggono da sempre l'arco appenninico che, specialmente nel tratto campano, è costellato da una miriade di frane che purtroppo ne costituiscono un elemento distintivo.
Parlare di aree soggette a rischi naturali implica massima attenzione per quanto concerne la pericolosità e le possibili strategie atte a mitigare il conseguente rischio. Ma per questi territori, minacciati, seppur in maniera variabile, da eventi avversi, sussistono condizioni e premesse per la valorizzazione di risorse naturali ed ambientali che potrebbero, da sole, rappresentare un formidabile volano di crescita per una salvifica inversione di tendenza.
Città Democratica promuove quindi un incontro, che si terrà a Cava de'Tirreni il 29 aprile alle 17.30 presso la Sala Teatro Comunale, con lo scopo di avvicinare i cittadini alle Scienze della Terra, una disciplina che rappresenta un indispensabile strumento di conoscenza dei nostri territori e a cui è demandato il gravoso compito della mitigazione dei rischi naturali. Questi argomenti sono ancora più attuali anche in considerazione del recente evento sismico che ha interessato il Giappone.
A tal proposito, Antonello Bartiromo e Marianna Borriello intervisteranno quattro tra i maggiori esperti internazionali nel campo dei terremoti (Concettina Nunziata), delle frane (Domenico Calcaterra) e dei vulcani (Giuseppe Luongo e Claudio Scarpati) tutti docenti presso l'Università di Napoli Federico II".
Il Portavoce
Enzo De Tommasi
Gravagnuolo denuncia presunte irregolarità nell'assunzione di due dirigenti al Comune
Cava [ 22 04 2011 ]
L'intervista di CavaNotizie.it




Gravagnuolo, un nuovo ricorso alla Corte dei Conti, come mai?
"E’ da quando è iniziata la consigliatura che alle interrogazioni e/o raccomandazioni che presento in Consiglio, il Sindaco e la maggioranza rispondono con spocchia, saccenteria, arroganza, senza entrare mai nel merito e concludendo pressoché sistematicamente col rituale: “Consigliere Gravagnuolo, se lei è convinto di quello che dice, può andare alla Corte dei Conti, o al TAR, o alla Procura”, a seconda dei casi. Ho deciso infine di ascoltare il loro invito."
Questo esposto in particolare denuncia presunte irregolarità nell’assunzione di due dirigenti. Di chi si tratta e perché le loro assunzioni sarebbero illegittime?
"Si tratta del dott. Di Giacomo e dell’ing. Attanasio, sulle cui persone non mi permetto di esprimere giudizi di sorta. Il problema è la procedura. La legge Brunetta (D.Lgs 150/09) prevede che gli Enti Locali possano assumere dirigenti a tempo determinato nella misura massima dell’8% dei posti previsti in pianta organica e del 5% del complesso della categoria “D” per quelli non previsti nella pianta organica dell’Ente. Questi ultimi peraltro possono essere assunti solo in presenza di esigenze straordinarie, non previste né prevedibili al momento della approvazione della pianta organica. I dirigenti in pianta al Comune di Cava sono sei, quindi in base alla legge non avrebbe potuto essere assunto a tempo determinato nessun dirigente. Si sarebbe potuto assumere un dirigente extra dotazione organica per funzioni straordinarie non previste in pianta organica. Viceversa la Giunta ha prima deliberato di portare al 9% il limite imposto dalla legge Brunetta per i dirigenti “in pianta”, così da fare spazio con un trucco ad uno, che sarà poi il dott. Di Giacomo, poi ha deciso di assumere un tecnico, che sarà l’ing. Attanasio, extra pianta organica, assegnandogli tuttavia mansioni e ruoli ordinari dell’Ente."
Lei lo ha fatto presente e quando?
Fino a novembre scorso erano pendenti presso diverse sedi giurisdizionali della Corte dei Conti e presso la Corte Costituzionale ricorsi di varia natura. Avevo in verità avvertito da subito in CC, a giugno 2010, che si stavano incamminando in un percorso insidioso. A fine novembre però, una volta che si era pronunziata la Corte Costituzionale, ho fatto presente che avevano adottato in Giunta atti illegittimi per i quali erano ancora a tempo a tornare sui propri passi. Niente,ho avuto risposte del tenore di cui sopra. Ho reiterato questa raccomandazione il 10 dicembre con lo stesso esito, salvo che l’Assessore al Bilancio, Alfonso Laudato, ed il Collegio dei Revisori sono andati a leggere le carte, si sono resi conto, ed hanno anche essi avvertito Sindaco e Giunta che non era il caso di procedere. Loro sono però andati avanti, trincerandosi dietro un ulteriore rinvio alle Sezioni Riunite della Corte dei Conti perché si pronunciasse definitivamente. Ho atteso con pazienza. Finalmente lo scorso otto di marzo le Sezioni Riunite della Corte si sono pronunciate, ribadendo il limite invalicabile dell’8% per i dirigenti in pianta e sottolineando l’imprenscindibile obbligo di documentare la straordinarietà della funzione per le amministrazioni che vogliano procedere ad assunzioni a tempo determinato extra dotazione. A questo punto ho collazionato tutte le carte, ho scritto l’esposto e l’ho consegnato al protocollo della Corte.
Perché a suo avviso hanno proceduto in questo modo?
Appena eletti avevano immediatamente licenziato il dott. Durante, ed avevano spinto perché il dott. Montefusco, rinunciasse a chiedere la proroga del suo rapporto di lavoro e chiedesse di andare subito in pensione, come difatti avvenne. Entrambi erano sospettati da loro di poter essere indisponibili a dare pareri di legittimità su comando. Avevano bisogno in pratica di una dirigenza accondiscende “a prescindere”. Il risultato era stato uno sbandamento organizzativo mostruoso dell’Ente, al quale avevano in un primo momento cercato di porre rimedio attribuendo alla Segretaria Comunale compiti gestionali che non le competono, poi inventandosi quel concorso illegittimo che ho denunciato. Il paradosso era che in quel momento era già in corso la selezione pubblica per due dirigenti a tempo indeterminato ai sensi di legge!
Come andrà a finire?
Consiglierei a chi ci amministra di fare un bagno di umiltà e di correre ai ripari al più presto. E’ suo interesse>>.



Leggi l'esposto presentato da Gravagnuolo su presunte irregolarità nell'assunzione di due dirigenti al Comune
Cava [ 07 04 2011 ]
Il sottoscritto Luigi Gravagnuolo, nato a Cava de' Tirreni (SA), lì 11.02.1951, ivi residente alla Piazza San Francesco, n. 22, consigliere comunale in carica, espone quanto segue:


E S P O S T O
La Giunta Comunale di Cava de' Tirreni (Sa) con la deliberazione n.136 del 3.6.2010 ha modificato il proprio Regolamento sull'ordinamento dei settori, dei servizi e degli uffici prevedendo nell'art. 9, per gli incarichi dirigenziali a termine, il limite del 9% dei posti di qualifica dirigenziale previsti nella pianta organica e risultanti vacanti . Nella medesima norma regolamentare si dispone che gli incarichi dirigenziali a termine extra dotazione organica possono essere conferiti entro il limite del 5% rispettivamente dei posti di qualifica dirigenziale e dei posti di categoria D previsti nella dotazione organica comunque per almeno una unità . In tal modo l'Amministrazione ha ritenuto di adeguare, l'Ente, dotato di n.6 posti dirigenziali in pianta organica, alle prescrizioni di cui all'art.19 , commi 6 e 6 bis, del D.Lgs. n.165/2001, come modificato dall'art. 40 del D.Lgs n.150/2009.
Giova rammentare che la disciplina della materia trae origine dall'art. 110 del D.Lgs. n.267/2000 e ss.mm.ii. (T.U.E.L.), il quale prevede che la copertura dei posti di responsabili dei servizi e degli uffici, di qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione, possa avvenire mediante contratto a tempo determinato di diritto pubblico o, eccezionalmente, di diritto privato.
Tale previsione consente sia la copertura di posti vacanti in organico, sia la copertura di posti al di fuori della dotazione organica; tuttavia solo per il secondo caso il Legislatore prescrive che nell'utilizzo di tale modalità di acquisizione di personale, gli Enti non possano superare la soglia del 5 per cento della dotazione organica della dirigenza e dell'area direttiva.
Il 30.3.2001, però, è intervenuto sulla medesima materia il Decreto Legislativo n. 165, successivamente modificato dal D.lgs. n. 150 del 27.10.2009. Tale norma, all'art.19, co.6, ha fissato le soglie percentuale massime per l'accesso nelle amministrazioni dello Stato di dirigenti a contratto a tempo determinato: 10% per la prima fascia e 8% per la seconda. Infine, con il comma 6 ter, introdotto dall'art. 40 del D.Lgs. n. 150/2009, è stata prevista l'applicabilità di tale disciplina anche agli Enti locali.
Dopo pochi mesi dalla suddetta decisione, la Giunta comunale, con la deliberazione n.343 del 24.11.2010, prendendo atto e dichiarando che l'Ente versava in gravi difficoltà amministrative ed organizzative, con particolare riguardo ai settori amministrativo, tecnico e di vigilanza, ha deciso di procedere al "reclutamento, previo espletamento di selezione pubblica per titoli, di n.1 dirigente dell'area amministrativa con contratto a tempo determinato per la copertura di posto vacante in dotazione organica e di n.1 dirigente dell'area tecnica con contratto a tempo determinato al di fuori della dotazione organica, al fine di far fronte, parzialmente, alle criticità gestionali dovute anche alla grave situazione di scopertura della maggior parte delle posizioni dirigenziali".
Tanto, con una rozza e strumentale interpretazione della succitata norma e, peraltro, nonostante fosse in corso una procedura ad evidenza pubblica per la copertura a tempo indeterminato dei medesimi posti di dirigente.

Il sottoscritto, con propria interrogazione formulata nella seduta del Consiglio Comunale del 29.11.2010, ha invitato il Sindaco e la Giunta a ritirare in autotutela i suddetti atti giuntali in quanto irrimediabilmente viziati sotto il profilo della legittimità.
Il medesimo, pressante invito è stato, poi, inutilmente reiterato con la interrogazione presentata nel corso della seduta del consiglio comunale del 10.12.2010.
Tale richiesta si fondava su una razionale lettura dei commi 6 e 6 bis dell'art. 19 D.Lgs. n.165/01, del tutto diversa da quella dell'Amministrazione comunale, confortata dalle pronunce delle Sezioni Regionali di Controllo per il Veneto (231/PAR/2010) e per la Puglia (n.44/PAR/2010) di codesta Ecc.ma Corte dei Conti (recanti una interpretazione favorevole a considerare abrogati dall'art.19 D.lgs. n.165/01, i commi 1 e 2 dell'art.110 T.U.E.L, e ritenere vincolante la percentuale massima dell'8% per l'assunzione di dirigenti a tempo determinato), nonché della intervenuta sentenza della Corte Costituzionale n.324 del 12.11.2010 (con la quale il Giudice delle leggi ha riconosciuto la legittimità costituzionale dell'art. 19 nella parte -co. 6 ter- in cui la sua disciplina è estesa anche a regioni ed enti locali).
Al contrario, il 7.12.2010, la Giunta con delibera n. 379 ha proceduto all'approvazione degli avvisi pubblici per le selezioni per soli titoli per il conferimento di un incarico dirigenziale con contratto a tempo determinato per la copertura del posto di capo di gabinetto e per il conferimento di un incarico di dirigente tecnico, al di fuori della dotazione organica, con contratto a tempo determinato.
Immediatamente dopo, in un inarrestabile ed ingiustificabile crescendo procedurale, l'Amministrazione ha effettuato la pubblicazione degli avvisi approvati; infine, il 24.12.2010 (la vigilia di Natale!) ha pubblicato le graduatorie per i due posti, i cui primi classificati, con determina dirigenziale n.2923 del 29.12.2010, sono stati dichiarati vincitori della selezione ed assunti in servizio.
Eppure il Collegio dei Revisori (nota n.75229 del 20.12.2010) ed addirittura l'Assessore al Bilancio (nota n.75519 del 21.12.2010) avevano segnalato al Sindaco ed alla Giunta profili di illegittimità della delibera di G.C. n.379/2010, ritenendola non conforme ai principi enunciati nel D.Lgs. n.150/2009 anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n.324/2010 e pertanto aveva formulato invito "a rivedere la delibera in oggetto ed eventualmente a correggere la stessa, ovvero a fornire gli opportuni ragguagli confortanti del principio seguito".
A tali note avevano risposto con nota congiunta (n.76035 del 22.12.2010) il Sindaco ed il Vice-Sindaco rivendicando la legittimità del richiamato atto giuntale sotto il profilo della persistenza, nonostante l'avvento del D.Lgs. n.165/01 e del D.Lgs. n.150/09, della disciplina di cui all'art.110, commi 1 e 2, circa la dirigenza a contratto a tempo determinato degli enti locali.
Tale riscontro, tuttavia, non era stato ritenuto "confortante" dal Collegio dei revisori, il quale (nota n.76660 del 27. 12.2010) aveva invitato l'Amministrazione comunale almeno a subordinare, cautelativamente, la definitiva efficacia degli atti alla attesa sentenza delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, sollecitate in tal senso dalla Sezione Regionale di Controllo per il Piemonte.
Tutto inutilmente, perché, come narrato, del tutto pervicacemente, irragionevolmente ed illegittimamente, il Sindaco e la Giunta Comunale hanno provveduto all'assunzione a tempo determinato di due dirigenti, di cui uno per la copertura di un posto (dirigente tecnico) non previsto in pianta organica.

L'8 marzo 2011 le Sezioni Riunite in sede di controllo di Codesta Ecc.ma Corte hanno depositato le pronunce n. 12, 13 e 14 sulle questioni ad esse deferite rispettivamente dalla Sezione regionale di controllo per il Friuli Venezia Giulia , dalla Sezione regionale di controllo per il Piemonte, nonché dalla Sezione regionale di controllo per il Molise.
I casi giuridici sottoposti dalle tre Sezioni sono quasi identici e riguardano il tema in argomento, cioè il conferimento di incarichi dirigenziali a tempo determinato.
Le succitate Sezioni di controllo, infatti, hanno investito le SS.RR. delle questioni inerenti: l'incidenza dell'art. 19, commi 6 e 6 bis, D.Lgs. 165/01, come modificato dall'art. 40 D.Lgs. 150/09 sulla previdente disciplina ex art.110 T.U.E.L., con particolare riguardo alla sussistenza o meno per gli enti locali del vincolo delle soglie percentuali massime di cui all'art. 19, commi 6 e 6 bis (SS.CC. Friuli e Piemonte) ed alla ammissibilità dell'affidamento di un incarico dirigenziale al di fuori della dotazione organica (S.C. Molise).
Le On.li SS.RR., nelle richiamate pronunce, innanzitutto si sono positivamente espresse sull'ammissibilità dei quesiti, in quanto inerenti una materia, quale quella sul personale, "connessa alle modalità di utilizzo delle risorse pubbliche nel quadro di specifici obiettivi di contenimento della spesa sanciti dai principi di coordinamento della finanza pubblica ed in grado di ripercuotersi direttamente sulla sana gestione finanziaria dell'ente e sui pertinenti equilibri di bilancio" (14/CONTR/11).
Sul tema, il massimo Giudice Contabile ha avuto modo di chiarire che "l'attuale vigenza o meno della specifica disciplina dettata dall'art.110, commi 1 e 2 del TUEL, con riferimento in particolare alla possibilità di continuare ad effettuare conferimenti di incarichi dirigenziali ad di fuori della dotazione organica, presenta evidenti riflessi di diretta incidenza anche sulla sana gestione finanziaria e sulla tenuta degli equilibri di bilancio". (12/CONTR/11).
Circa il merito delle questioni devolute, in primis, ha evidenziato che l'art.40 del D.lgs. n.150/09 ha sancito l'applicabilità della disciplina sulla dirigenza a contratto alle amministrazioni di cui all'art.1, co.2, del d.lgs. n.165/01, tra cui vi sono anche gli enti locali.
Invero, secondo le SS.RR. "si considerano direttamente applicabili le norme che contengono i principi di carattere generale" e "le disposizioni dettata dall'art.19, comma 6 e 6-bis del d.lgs. 165/2001 debbano essere considerate espressione di principi di carattere generale discende, in primo luogo, dalla interpretazione data dalla Corte Costituzionale nella recente sentenza n.324/2010", pertanto "appare coerente con l'interpretazione accolta dalla Corte Costituzionale ritenere che siano immediatamente vincolanti per gli enti territoriali." (12/CONTR/11).
Il medesimo On.le Magistrato ha quindi affrontato il nodo della compatibilità tra la disciplina ex art. 19, comma 6 e ss. D.Lgs. n.165/2001 e 40 D.Lgs. n.150/2009 e quella previgente di cui all'art.110 D.Lgs. n.267/2000, in relazione alle percentuali applicabili ed alla possibilità di conferire incarichi ad di fuori della dotazione organica.
Sul primo punto, dichiarando di condividere l'orientamento seguito dalle Sezioni di controllo per la Puglia e per il Veneto e quindi di ritenere vincolanti per gli enti territoriali le soglie percentuali massime indicate dall'art. 19, comma 6, ha sancito che "considerato che la contrattazione collettiva di comparto non prevede la distinzione tra dirigenza di prima e di seconda fascia, appare ragionevole applicare la percentuale dell'8%, in considerazione del fatto che la percentuale più elevata è prevista per la dirigenza statale di prima fascia, ovvero addetta ad uffici di livello dirigenziale generale, che non trova previsione equipollente nell'amministrazione locale". (n.12 e n.13/CONTR/11).
Conseguentemente, ha anche chiarito che "va esteso agli enti locali il meccanismo di computo dei limiti percentuali della dotazione organica (art. 19, comma 6-bis del d.lgs. 165/2001) che, superando le precedenti incertezze, ha definitivamente previsto le modalità applicative in base alle quali il quoziente derivante dall'applicazione di tale percentuale, deve essere arrotondato all'unità inferiore, se il primo decimale è inferiore a cinque, o all'unità superiore, se esso è uguale o superiore a cinque." (n.12 e 13/CONTR/11).
Sulla seconda questione, le SS.RR. pur ritenendo non abrogata dall'art. 19 cit. la disciplina di cui all'art. 110, comma 2 del TUEL, hanno puntualizzato che il conferimento di incarichi dirigenziali a contratto al di fuori della dotazione organica deve essere volto "a sopperire ad esigenze gestionali straordinarie che, sole, determinano l'opportunità di affidare funzioni, anche dirigenziali , extra dotationem e quindi al di là delle previsioni della pianta organica dell'ente locale che, invece, cristallizza il fabbisogno ordinario di risorse umane." (n.14/CONTR/11).

Alla luce dell'art. 19, commi 6, 6-bis e 6-ter del D.Lgs. 30.3.2001 n.165, come modificato dall'art. 40 del D.Lgs. 27.10.2009 n.150, nonché delle riportate pronunce nn.12, 13 e 14 dell'8.3.2011 rese dalle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, come dal sottoscritto, dal Collegio dei Revisori del Comune di Cava de'Tirreni e dall'Assessore al Bilancio del medesimo ente inutilmente denunciato, appaiono del tutto illegittimi, nonché lesivi degli interessi del Comune sotto il profilo contabile, i seguenti atti adottati dall'Amministrazione comunale:
1) deliberazione della G.C. n.136 del 3.6.2010, recante la modifica del regolamento comunale sull'ordinamento dei Settori, dei Servizi e degli Uffici, nella parte (art.9) in cui la soglia percentuale massima per il conferimento di incarichi di dirigenza a tempo determinato è stata innalzata (dal 5%) al 9% della dotazione organica dirigenziale, in quanto superiore al tetto massimo dell'8% previsto dalla norma per gli enti territoriali;
2) deliberazione della G.C. n.343 del 24.11.2010, avente ad oggetto la decisione di procedere "al reclutamento…di n.1 dirigente dell'area amministrativa con contratto a tempo determinato per la copertura di un posto vacante in dotazione organica e di n.1 dirigente dell'area tecnica con contratto a tempo determinato al di fuori della dotazione organica" " e la indizione di procedura selettiva ad evidenza pubblica, in quanto, riportando la dotazione organica del Comune n.6 posti per dirigenti, il conferimento di incarichi dirigenziali a tempo determinato non poteva essere ammesso per una unità a copertura di posto vacante in pianta organica in dotazione organica ed inoltre perché la sussistenza di esigenze gestionali "straordinarie" -conditio sine qua non per l'affidamento di funzioni dirigenziali extra dotationem- non sussisteva all'atto dell'assunzione della suddetta delibera, né è concretamente rinvenibile nella lettera della stessa;
3) deliberazione della G.C. n.379 del 7.12.2010 di approvazione degli avvisi pubblici per le selezioni pubbliche finalizzate all'assunzione dei due dirigenti a contratto, in quanto scaturente da atti irrimediabilmente viziati.
4) determina dirigenziale n.2923 del 29.12.2010 di proclamazione dei vincitori della selezione pubblica per l'individuazione dei suddetti due dirigenti e di ogni altro atto ad essa presupposto, connesso e conseguente, compresi i contratti sottoscritti dai professionisti così individuati, in quanto scaturenti da atti irrimediabilmente viziati.

Per effetto di quanto precedentemente descritto, voglia la S.V. tempestivamente intervenire affinché il grave ed illegittimo comportamento posto in essere nella vicenda narrata dall'Amministrazione comunale di Cava de' Tirreni possa cessare, evitando un cattivo utilizzo di risorse pubbliche direttamente e negativamente incidente sulla sana gestione finanziaria dell'ente e sui pertinenti equilibri di bilancio del Comune, con inevitabile ricaduta sugli interessi dell'intera comunità cavese.
Cava de' Tirreni, 6 aprile 2011
Si allegano:
1) deliberazione della G.C. n.136 del 3.6.2010 con schema del regolamento comunale sull'ordinamento dei settori, dei servizi e degli uffici modificato;
2) deliberazione della G.C. n.343 del 24.11.2010 recante la decisione di ha deciso di procedere al "reclutamento, previo espletamento di selezione pubblica per titoli, di n.1 dirigente dell'area amministrativa con contratto a tempo determinato per la copertura di posto vacante in dotazione organica e di n.1 dirigente dell'area tecnica con contratto a tempo determinato al di fuori della dotazione organza, al fine di far fronte, parzialmente, alle criticità gestionali dovute anche alla grave situazione di scopertura della maggior parte delle posizioni dirigenziali" e l'indizione della connessa procedura ad evidenza pubblica;
3) interrogazione consiliare del sottoscritto al Sindaco del 29.11.2010.
4) deliberazione della G.C. n.379 del 7.12.2010 di approvazione degli avvisi pubblici per le selezioni per titoli per il conferimento dei due incarichi dirigenziali;
5) interrogazione consiliare del sottoscritto al Sindaco del 10.12.2010;
6) nota del Collegio dei Revisori del Comune di Cava de' Tirreni n. 75229 del 20.12.2010;
7) nota dell'Assessore comunale al Bilancio, dott. Alfonso Laudato, n.75519 del 21.12.2010;
8) nota di riscontro del Sindaco e del vice Sindaco n. 76035 del 22.12.2010.
9) nota di replica del Collegio dei Revisori n. 76660 del 27.12.2010;
10) determina dirigenziale n.2923 del 29.12.2010 di proclamazione dei vincitori delle selezioni e di assunzione in servizio.


Dott. Luigi GRAVAGNUOLO
Consigliere comunale di Cava de' Tirreni
Città Democratica:
Legge Regionale sul Piano Casa Apologia del nulla
Cava [ 24 01 2011 ]

Comunicato
Ieri mattina a palazzo di Città, sono stati presentati solo alcuni articoli della cd. Legge sul Piano-Casa di Caldoro che ha rivisto quella del 2009 della scorsa amministrazione regionale.
Ma la legge presentata con tanta enfasi ha, non solo stravolto tutta l'impalcatura della vecchia Legge Piano-Casa ma, fatto gravissimo, ha completamente abrogato alcune norme fondamentali della L.16/04 e in particolar modo quelle che riguardano le procedure per il Piano Territoriale Provinciale e il Piano Urbanistico Comunale, lasciando una vera e propria vacatio; i commi 2 e 3 dell'art.41 e tutto l'art.43 che riguardano la vigilanza e il controllo sull'abusivismo e gli accertamenti di conformità.
Il nuovo Piano-Casa, checché i suoi coredattori se ne vantino, non è assolutamente un Piano perché non è una legge urbanistica, ma una legge edilizia.
Del resto, ciò è stato sottolineato proprio nella conferenza stampa allorquando è stato evidenziato che con la legge si vuole contrastare la crisi economica e incrementare il patrimonio edilizio residenziale pubblico e privato.
La crisi economica non si risolve assolutamente solamente con una visione di imprenditoria edile, occorre invece che l'incremento del patrimonio edilizio sia giustificato e accompagnato da verifiche di fattibilità economiche, di consumo delle risorse, di vocazione di sviluppo locale dei territori: questa è l'URBANISTICA. Di tutto ciò non si trova traccia nel cd. Piano-Casa di Caldoro. Per ciò che concerne poi "l'incremento del patrimonio edilizio" la legge è in totale controtendenza mondiale con la visione moderna di riduzione dell'utilizzo di suolo. La legge ci fa tornare agli anni '60, agli anni dell'attacco spregiudicato e speculativo al territorio.
Ancora: nella nuova legge, tanto decantata, non c'è la previsione di un disegno evolutivo del territorio Campano. Tutto viene lasciato nella disponibilità e discrezionalità degli enti locali (bisogna solo sperare che gli amministratori non abbiano amici e sostenitori pronti con ruspe e progetti per erodere i territori già così feriti, sic!).
E' evidente che la Piano Caldoro sulla Casa nasce solo dall'esigenza dei parlamentari di tutelare gli interessi specifici dei rispettivi territori: per cui la legge è un'accozzaglia di norme non legate da una visione di insieme.
L'amministrazione Caldoro non ha la capacità di guidare il futuro urbanistico della Campania e si vede! Preferisce tenersi buoni i propri elettori che pensare al futuro della nostra Regione che tanto avrebbe, invece, bisogno di una politica incentrata sull'!
Non è questo il luogo per un'analisi articolo per articolo. Ma sorge una domanda: quale è la categoria più soddisfatta per la legge Casa di Caldoro?
Gli avvocati amministrativisti, perché la legge è così poco precisa e lascia così tanti vuoti da essere oggetto delle più varie interpretazioni. Molto lavoro allora per gli avvocati, ulteriori spese per i cittadini, tanti, tanti processi davanti al Tar e arrembaggio alla nostra terra.
Rossana Lamberti
già Assessore all'Urbanistica Comune
di Cava de' Tirreni
Città Democratica:
Uniti per difendere i dipendenti e gli utenti di Villa Alba
Cava [ 29 11 2010 ]

Comunicato
Lunedì sarà un giorno importantissimo per i dipendenti e per gli utenti che usufruiscono della riabilitazione presso Villa Alba. Il giorno successivo infatti scadranno i 45 gg dall’avvio della procedura per la messa in mobilità dei dipendenti, per cui potrebbero diventare efficaci le misure decise dal CdA del Gruppo Silba. A cascata comincerebbero quindi a venir meno i servizi agli utenti, persone particolarmente fragili e bisognose di assistenza h24. Ma lunedì si riuniranno sia il Consiglio Regionale che, nel pomeriggio, il Consiglio Comunale di Cava de’ Tirreni. In Consiglio Regionale sarà posto ai voti l’odg presentato da tutte le forze politiche nella seduta di ieri (sospesa e aggiornata appunto a lunedì), tendente a riconoscere su scala regionale una tipologia di patologia specifica, quale quella che viene curata a Villa Alba ed in altre undici strutture riabilitative presenti in Campania, che si aggiungerebbe alle due già contemplate dal Decreto Zuccatelli n. 6 del 14 febbraio 2010. Sulla base di quel decreto, che non riconosce appunto questa specificità, l’assistenza agli utenti di queste strutture andrebbe ridimensionata. L’approvazione dell’odg, che impegna il Consiglio a correggere quel decreto e la Giunta Regionale a prevederne la copertura nella legge finanziaria per il 2011, consentirebbe di salvare i posti di lavoro e le cure praticate presso Villa Alba ed indurrebbe il Gruppo Silba a sospendere le procedure per la mobilità dei dipendenti. Per parte sua il Consiglio Comunale di Cava de’ Tirreni, convocato nel pomeriggio in seguito alle ripetute richieste in questo senso del consigliere Luigi Gravagnuolo, per discutere anche di questa questione, unendosi ai voti già espressi dal Consiglio Comunale di Roccapiemonte, darebbe maggior forza alla battaglia che in sede di Consiglio Regionale stanno portando avanti i consiglieri Anna Petrone, Gianfranco Valiante e Giovanni Baldi. L'addetto stampa di Città Democratica

L'addetto stampa di Città Democratica
Antonio Armenante
Città Democratica: Uno spiraglio per i dipendenti di Vill'Alba
Cava [ 24 11 2010 ]

Comunicato
In seguito alla mobilitazione dei sindacati, dei dipendenti e dei familiari dei pazienti, si e' finalmente svolta la Commissione Regionale Sanità con l’audizione del gruppo Silba, di cui fa parte anche Villa Alba. Città Democratica, che dalla sua costituzione segue questa vicenda con attenzione e solidale partecipazione, ringrazia in primo luogo il Vicepresidente della Commissione on. le Anna Petrone ed il componente on. le Gianfranco Valiante, per aver chiesto ed ottenuto la convocazione della commissione. Quindi da' loro atto, unitamente al consigliere on. le Giovanni Baldi di essersi battuti con determinazione per la correzione del Decreto 6 di Zuccatelli, in seguito al quale il gruppo Silba avrebbe dovuto dismettere le sue attività, quanto meno parzialmente. La commissione, recependo la proposta dell'on. le Gianfranco Valiante, ha deciso all'unanimità' di proporre al Consiglio Regionale, già convocato per dopodomani 25 novembre, un odg per discutere la proposta di inserimento di una terza fascia di assistenza terapeutica, attualmente non prevista dal Decreto Zuccatelli n. 6. Questa nuova fascia riguarderà le disabilità gravi che richiedono assistenza H 24. Tale emendamento, se approvato, consentirebbe di salvare Villa Alba e quindi garantirebbe la tranquillità a tante famiglie, sia quelle dei pazienti, sia quelle dei dipendenti.

L'addetto stampa di Città Democratica
Antonio Armenante
Perché SETA e Consorzio per il servizio di raccolta a Cava
Cava [ 19 11 2010 ]

Comunicato
Nella sua replica a conclusione del dibattito consiliare sulla partecipazione all'asta per la COFIMA, lo scorso 11 novembre, e ieri nella conferenza stampa tenutasi presso la Sala Consiliare del Comune di Cava de' Tirreni, è stata rilevata da parte del Sindaco Marco Galdi come la presenza di due società che svolgono il servizio di raccolta a Cava, il Consorzio e la Seta, costituisca una difficoltà, per cui se oggi soffre di una cattiva gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, ciò sarebbe da imputare alla precedente Amministrazione, che ha affidato una parte del servizio al Consorzio SA1. A tale proposito, lasciando da parte l'osservazione che questa stessa organizzazione garantiva servizi efficienti durante il mandato di Gravagnuolo, ricordiamo al Sindaco che la SETA è una società mista pubblico-privati, che annovera nella sua compagine un socio privato (GESENU) non selezionato ad evidenza pubblica. Verso la SETA dunque, stanti le leggi vigenti, già solo per questo motivo, non sarebbe stato possibile, procedere ad alcun affidamento di servizi, ulteriori rispetto a quelli che già svolgeva in base alla convenzione vigente e solo fino alla sua scadenza. La Legge 5 luglio 2007, n. 87 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti", inoltre, all' art. 4., che qui di seguito riportiamo, obbliga a passare tutte le competenze ai Consorzi, anche qualora un Comune si avvalesse di una società pubblica al 100%: "Consorzi di bacino 1. I comuni della regione Campania sono obbligati ad avvalersi, in via esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta differenziata, dei consorzi costituiti ai sensi dell'art. 6 della legge della regione Campania 10 febbraio 1993, n. 10, che utilizzano i lavoratori assegnati in base all'ordinanza del Ministro dell'interno delegato al coordinamento della protezione civile n. 2948 del 25 febbraio 1999, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo 1999. 2. Sono fatti salvi i contratti già stipulati, nonche' quelli in corso di esecuzione anche con eventuali proroghe già concordate tra le parti prima della data di entrata in vigore del presente decreto, tra i comuni e i soggetti, anche privati, per l'affidamento della raccolta sia del rifiuto differenziato che indifferenziato. 3. Il Commissario delegato propone alla regione di disporre l'accorpamento dei consorzi ovvero il loro scioglimento, qualora i consorzi non adottino le misure prescritte da una specifica ordinanza commissariale, nel termine di novanta giorni dalla sua adozione, per l'incremento dei livelli di raccolta differenziata degli imballaggi primari e della frazione organica, dei rifiuti ingombranti, nonche' della frazione valorizzabile di carta, plastica, vetro, legno, metalli ferrosi e non ferrosi. In particolare dovranno essere assunte misure tali, anche attraverso sistemi di raccolta differenziata a domicilio, da raggiungere l'obiettivo minimo di raccolta differenziata di cui ai commi 1108 e 1109 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 3-bis. I consorzi predispongono, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, appositi piani economico-finanziari, che sono approvati dal Commissario delegato e che contengono tutti gli elementi indispensabili ai fini della valutazione della congruità e della sostenibilità dei costi, dei ricavi e degli investimenti anche con riferimento ai riflessi tariffari sulle utenze>>. Va ancora ricordato che l'Amministrazione Gravagnuolo ha trovato nel 2006 una situazione disastrosa nella raccolta dei rifiuti, con una città priva di sito di stoccaggio provvisorio, senza isola ecologica e con la raccolta differenziata ferma al 14. Questa era l'eredità lasciatagli dall'Amministrazione di centro-destra. Con grandi sforzi la stessa Amministrazione Gravagnuolo ha incrementato la raccolta differenziata portandola in soli tre anni a più del 65% di media annua (ultimo mese 69%!), raggiungendo tale obbiettivo con costi contenuti e comportando un costo minore per lo smaltimento all' intera collettività. Ciò non toglie che la richiesta del Sindaco di Cava, Marco Galdi, unitamente al Sindaco di Nocera Superiore, Gaetano Montalbano, ed al Sindaco di Sant' Egidio del Monte Albino, Nunzio Carpentieri, al Consorzio di Bacino Sa 1 di tener fuori i loro territori dallo sciopero dei dipendenti dovuto al mancato pagamento della mensilità, in quanto i tre Comuni sopra menzionati sono gli unici ad essere in regola con i pagamenti, ci appare quanto meno comprensibile e da sostenere. Salvo che ciò richiede una concertazione con le Organizzazioni Sindacali, non un ordine rivolto Commissario Liquidatore del Consorzio Bacino Sa1, avv. Fabio Siani.
Riceviamo e pubblichiamo:
Cosa sta succedendo nella Sanità Campana?
Cava [ 19 10 2010 ]
Sabato 20 Novembre, alle ore 10, presso la Sala Teatro Comunale di Cava de' Tirreni, l'associazione Città Democratica ed il gruppo consiliare Città Nuova, presenteranno "Cosa sta succedendo nella SANITA' CAMPANA?", con l'appoggio esterno dei gruppi consiliari Solo per Cava e Cava Millennio. La relazione introduttiva sarà a cura del prof. Mario Santangelo, ex Assessore Regionale alla Sanità dell'ultima giunta Bassolino. Nel corso della conferenza, seguiranno brevi interventi volti ad analizzare la situazione attuale ed il percorso che ha portato allo stato d'emergenza che la sanità campana vive in questo momento, concentrandosi in particolar modo sulle prospettive future, al di là degli allarmismi o delle presunte risoluzioni sbandierate. Moderatore del dibattito sarà il dott. Luigi Gravagnuolo, capogruppo consiliare di Città Nuova. L'intervento conclusivo sarà tenuto dall' on. Gianfranco Valiante, Consigliere Regionale della Campania e componente della Commissione Sanità. Data l'importanza del tema trattato e la particolare contingenza, la cittadinanza tutta è invitata a partecipare. ?

L'addetto stampa di Città Democratica
Antonio Armenante
Riceviamo e pubblichiamo:
Città Democratica risponde al sindaco sulle mense
Cava [ 05 10 2010 ]
Di fronte ad un palese disservizio, l'Amministrazione Comunale non ha fatto altro che trincerarsi dietro il muro della burocrazia.
Un comunicato strettamente tecnico diramato dall'Ufficio Stampa dell' ente, chiama in causa l'amministrazione precedente per bacchettarla e ritenerla origine del mancato servizio mensa, poiché, - udite, udite - non ha "provveduto ad iniziare un nuovo iter per una nuova gara"!
Da quando ha avuto inizio la civiltà amministrativa non è mai mancato che ci sia stato un intoppo burocratico ad ostacolare la riuscita di un servizio o di un progetto; sta alle competenze, al senso di responsabilità di chi gestisce, supplire all'inconveniente. Per una maggiore chiarezza: un atto amministrativo, perché la mensa scolastica è un atto amministrativo, deve garantire sì il corretto svolgimento della procedura, ma nel contempo deve tutelare la collettività. Il secondo aspetto prevale senza alcun dubbio sul primo, ha la priorità, tant'è che la burocrazia offre un'infinità di strumenti idonei onde evitare che un servizio pubblico si interrompa, a causa degli intoppi tecnici che quotidianamente si possono presentare.
In parole povere, un'amministrazione che non si improvvisi, con un minimo di esperienza, induce i propri uomini, politici o dirigenti, ad assumersi le responsabilità che l'incarico comporta, compresa quella di affidare temporaneamente la gestione della mensa scolastica ad una ditta, in attesa di espletare l'iter burocratico previsto, senza interrompere il servizio.

Antonio Armenante
Riceviamo e pubblichiamo:
Tra nuovo feudalesimo, delirio e propaganda
Cava [ 04 10 2010 ]
La carenza di idee può rappresentare un forte inconveniente per chi fa politica nella società dei media del ventunesimo secolo. Può addirittura costringere gli amministratori affetti da questo "virus" ad elaborare proposte atte a distogliere l'attenzione dal nulla che essi producono. "Armi di distrAzione di massa", come direbbero Sabina Guzzanti e Curzio Maltese.
La Provincia di Salerno, intesa come ente, attraversa uno dei periodi più bui negli ultimi decenni, con un Presidente, l'on. Cirielli, troppo impegnato a gestire equilibri di potere che han mostrato più volte degli scricchiolii sostanziosi ed a costruirsi una futura carriera politica ancor più brillante di quella presente. La Regione Campania non è da meno, l'on. Caldoro sembra essere sempre più isolato ed impotente, soprattutto a seguito della pubblicizzazione dello scandalo-P3 e della relativa opera di dossieraggio ai suoi danni, prodotta da esponenti del suo stesso partito.
Dunque, ecco servita la boutade del Principato di Salerno.
Parlare di Principati, è già di per se un'offesa all'intelligenza di chi legge simili notizie. Un termine profondamente anacronistico, coniato ad arte per far discutere, per distrarre il "vulgus".
Ricordo che tra i punti (pochi) che condividevo del programma elettorale col quale Silvio Berlusconi si presentò alle elezioni politiche 2008, vi era lo smantellamento delle Province. Ovviamente, il punto è stato disatteso, sempre di Berlusconi si parla. Le province possono essere soppiantate da un rafforzamento degli apparati comunali, molto più consoni ad individuare aree di intervento sui propri territori, certamente meno estesi. Giungere al paradosso di creare altre regioni, dal nulla, è veramente sconfortante.
Il debito pubblico aumenta di svariati miliardi di euro mensili, il PIL si abbassa, bisogna chiudere i rubinetti. E' l'unica soluzione.
Diminuire il costo della politica, potrebbe rappresentare un primo grande passo. Non sembra andare in questo senso la proposta di istituire questa fantomatica nuova regione, dal nome bizzarro. Senza contare che se è vero che talvolta il napolicentrismo non avvantaggia i nostri territori, è anche vero che Napoli resta un faro culturale, politico ed economico importante per la nostra attuale Regione, la Campania.
E' probabilmente giusto aprire un dibattito con la finalità di permettere alle province di Salerno, Avellino e Benevento di ritagliarsi un ruolo importante all'interno della Campania, ma siamo sicuri che la soluzione ideale sia la secessione?
Le popolazioni di città come Cava de' Tirreni, Nocera Inferiore.. da sempre fieramente legate alle proprie origini ed ai processi storici che spesso le hanno viste contrapposte a Salerno, accetteranno l'annessione ad una regione chiamata Principato di Salerno?
Molti comuni del Vallo di Diano chiedono la scissione dalla provincia di Salerno per i medesimi motivi per cui Salerno la chiede da Napoli, perchè Cirielli non la avalla? Forse il napolicentrismo è più brutto del salernocentrismo?
Interrogativi che spingono un qualsiasi osservatore a chiedersi se questa mossa rappresenta un'esigenza vera o un becero tentativo di propaganda politica in vista delle amministrative della prossima primavera, che decreteranno il nuovo assetto politico di comuni importanti, come Nocera Inferiore ed il capoluogo stesso.

Antonio Armenante
Riceviamo e pubblichiamo:
Replica sul patrimonio comunale in vendita
Cava [ 04 10 2010 ]
Nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale si è discusso anche del Patrimonio immobiliare pubblico ed il vice sindaco, Luigi Napoli, ha illustrato il nuovo regolamento studiato ad hoc.
Di fronte però alle rilevazioni di irregolarità mosse dal consigliere Gravagnuolo, il vicesindaco ha passato la palla alla Segreteria Generale.
A conferma del disagio sollevato da Gravagnuolo, c'è stato un momento di difficoltà durante l'assise cittadina, con un netto contrasto tra la segreteria comunale e le parole di Napoli. L'Amministrazione Comunale ha diramato, inoltre, un comunicato impostato come se fosse ancora in campagna elettorale e non certamente responsabile dell'amministrazione cittadina.
Città Democratica coglie l'occasione per ribadire le osservazioni sollevate durante la seduta del Parlamentino cavese da Luigi Gravagnuolo ed evidenzia che "il cambio di rotta" è di fatto inesistente, poiché non risponde ad alcuna programmazione, ma è solo frutto del pressappochismo e dell'improvvisazione di cui sta dando prova l'Amministrazione.
Si risparmia altresì di sottolineare che la manovra del regolamento è in totale contraddizione con quanto l'attuale compagine amministrativa di maggioranza andava affermando durante la campagna elettorale, "conserveremo ai vostri nipoti tutto il patrimonio comunale", disattendendo completamente l'art.58 della legge 133 del 21 aprile 2010.
Costretti ad un grossolano dietrofront, hanno riconosciuto, a denti stretti, l'inderogabilità dell'alienazione del patrimonio comunale, senza però una strategia precisa. Il vicesindaco ha definito questo "regolamento" un intervento prudenziale nell'eventualità di una vendita, che per loro sarebbe rimasta un' ipotesi remota.
La Segreteria Generale ha rilevato che, data la necessità impellente di vendere alcuni immobili, si era obbligati ad un'approvazione nonostante le lacune.
Di seguito le ragioni per cui il regolamento presentato con tanta enfasi è carente:
Lo spirito del loro regolamento spinge verso la trattativa privata, mentre la società patrimoniale proposta dall'amministrazione uscente restava vincolata alle logiche delle aste pubbliche.
A conferma della precedente affermazione, l'art.13 del Regolamento prevede 30 giorni come lasso di tempo in cui i cittadini possono rispondere all'invito e presentare offerte. Sono decisamente pochi, nonostante la legge li riduca addirittura a 15. In genere se ne sono accordati sempre 60. Questa scelta lascia immaginare una sequela di telefonate all'insegna di "chi prima arriva, meglio alloggia".
Non riconosce ai conduttori degli immobili comunali il diritto di opzione previsto dall'art.3, comma3, della Legge410/01.
Non fa alcuna differenza tra alienazione dell'edilizia E.R.P. (Edilizia residenziale Pubblica) disciplinata dalla Legge 560/93 e alienazione del patrimonio disponibile.
La legge 133/10, alla quale loro si appellano, prevede l'obbligo dei comuni di predisporre il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari (fatto dalla precedente amministrazione), mentre nel regolamento si parla solo di alienazione e non di valorizzazione. Evidente in questo caso la "svendita" di cui accusano invece l'amministrazione Gravagnuolo.
Il regolamento prevede inoltre che la stima del valore degli immobili sia affidata professionisti esterni, ma la Legge 410/01, art.3, comma9, prevede che sia affidata all'Agenzia del Territorio, o agli Uffici Tecnici Comunali, o a Società specializzate esterne ma accreditate.

L'addetto stampa di "Città Democratica" - Antonio Armenante
Riceviamo e pubblichiamo:
La mensa scolastica
Cava [ 01 10 2010 ]
Da pochi giorni ha avuto inizio l'anno scolastico. Tanto per cambiare non mancano le polemiche e le lamentele, spessissimo giustificate.
La comunicazione da parte dell'Amministrazione di voler trasformare l'ex Vanvitelli, ristrutturato con finanziamenti provinciali per l'edilizia scolastica, in contenitore folcloristico culturale, motivando questa scelta con l'assenza di problematiche per le popolazioni scolastiche e dimenticando totalmente le condizioni inadeguate dei bambini che frequentano "provvisoriamente" il Seminario, è stata già una doccia fredda per una buona fetta di genitori, insegnanti ed alunni che attendevano da anni questo completamento di lavori per porre fine al proprio disagio, nonché disgregazione, mentre piovevano lodi ed encomi per la proposta dalla Provincia.
Ecco una nuova parte di genitori che si sente letteralmente prendere in giro nel momento in cui gli operatori del settore, segretari, insegnanti, bidelli, comunicano che la mensa scolastica avrà inizio a breve, tra il 10 e il 15 Ottobre.
Ci hanno creduto, e sono stati convinti che la comunicazione fosse stata fatta in buona fede, fin quando non hanno letto i termini entro cui sarà espletato il bando di gara per l'affidamento del servizio mensa: 20 ottobre ore 10.00. Stiamo parlando del protocollo n.54990 del III Settore, Pubblica Istruzione, che ha aperto la procedura per aggiudicare l'appalto in data 27 Settembre.
Non è necessario il bernoccolo della scienza per pensare che mentre non ha termine la gara, mentre non si vagliano le offerte e le qualità, mentre non si avvia la pratica di servizio aggiudicato, passano senz'altro giorni e, sicuramente, la mensa scolastica non avrà inizio tra il 10 e 15 ottobre.
La trasparenza degli atti amministrativi, legge241/90, è decisamente un'arma per il cittadino, specie quando si sente raggirato!

L'addetto stampa di "Città Democratica" - Antonio Armenante
Riceviamo e pubblichiamo:
Non c'è il Sindaco di Cava al presidio dell'ANCI
Cava [ 09 09 2010 ]
Città Democratica, presente al presidio silenzioso di Acciaroli in memoria di Angelo Vassallo, contro la violenza e la barbarie ed in difesa delle istituzioni e della legalità, si è stretta in un solenne cordoglio alla famiglia del sindaco di Pollica, barbaramente assassinato, ed all'intera comunità cilentana, profondamente scossa dal triste evento. La commovente marcia ha visto la presenza di numerosissimi cittadini campani, con in prima linea i gonfaloni ed i sindaci di svariate città, non solo salernitane, segno che la Campania tutta ha risposto alla sollecitazione dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani. Va rimarcata, purtroppo, la mortificante assenza del gonfalone di Cava de' Tirreni e del sindaco, prof. Marco Galdi, che nonostante le sollecitazioni ricevute e la totale apartiticità dell'evento, non ha ritenuto di presenziare al corteo. Un'importante occasione persa per mostrare vicinanza ad un comune della nostra provincia, in forte difficoltà di fronte ad un accadimento di inaudita ferocia. Quei nove colpi di arma da fuoco, oltre ad ammazzare Vassallo, hanno profondamente ferito chiunque creda che un altro Sud sia possibile, chiunque abbia il coraggio di gridare un forte e deciso "NO" di fronte a soprusi, angherie e tentativi di infiltrazione della malavita nell'economia delle nostre terre. Che Angelo Vassallo sia esempio di serietà, dedizione, incorruttibilità, coerenza e fermezza; solo in questo modo l'alto prezzo pagato avrà un'adeguata contropartita.

L'addetto stampa di "Città Democratica" - Antonio Armenante
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Situazione Silba SpA
Cava [ 09 09 2010 ]
Città Democratica annuncia che le Segreterie Provinciali Unitarie di settore e le RSU del gruppo Silba SpA (Villa Alba, Villa Silvia e Montesano) hanno esposto denuncia presso l'Ispettorato Provinciale del Lavoro, nei confronti del gruppo, per inadempienza degli accordi sindacali sottoscritti: erogazione degli stipendi, pagamento degli straordinari e carichi di lavoro. La situazione dei lavoratori del gruppo Silba permane critica, ancora in attesa dello stipendio di Luglio. In particolare, a Villa Alba desta viva preoccupazione il mancato adeguamento delle strutture secondo gli standard previsti per ottenere l'accreditamento della RSA, previsto per fine anno. Dopo che l'Unità di Crisi convocata dal Sindaco di Cava dietro richiesta dell'AD di Villa Alba è stata posposta a data da destinarsi, per assenza dell'amministratore stesso, martedì 14.9 il gruppo Silba verrà convocato in audizione presso la Commissione Regionale Sanità . La richiesta di audizione presso la Commissione Regionale Sanità fu caldeggiata dall'On. Anna Petrone nel corso di un incontro, tenutosi a Villa Silvia, organizzato da Città Democratica con le OO.SS. del Gruppo Silba. Città Democratica ribadisce la solidarietà e la vicinanza costante ai lavoratori del gruppo augurandosi che la Commissione Sanità sappia trovare le soluzioni atte a salvaguardarne i diritti e soprattutto continuare a fornire l'assistenza qualificata e necessaria ad un'utenza indifesa. L'addetto stampa di "Città Democratica"

L'addetto stampa di "Città Democratica" - Antonio Armenante
Riceviamo e pubblichiamo:
Città Democratica interviene sulle aggressioni agli autisti
Cava [ 30 08 2010 ]
Le esternazioni riguardanti il CSTP sono oramai al limite del grottesco e del ridicolo (se ridicole possono sembrare i tentativi di giustificare lo sperpero di denaro pubblico). Infatti da una parte ci si lamenta delle difficoltà economiche del Consorzio, dall'altra si vagheggia di nuove assunzioni e si spreca il denaro dei contribuenti. A seguito delle aggressioni ad alcuni autisti, alcuni amministratori hanno ventilato l'ipotesi di nuove assunzioni (circa 50) per ricoprire la figura di bigliettaio, anche se al contempo lamentano difficoltà economiche per il CSTP. A prescindere che le mansioni di bigliettaio sono state abolite dal 1987, ma è proprio questa la reale soluzione al problema delle aggressioni? Noi crediamo proprio di no, anzi riteniamo che oltre che antieconomica tale proposta sia soprattutto populistica. Bene ha detto, invece, nell'intervista riportata il 26 agosto dal Mattino, Ugo Carpinelli: occorre blindare la postazione degli autisti per garantirne la sicurezza; bisogna creare una vera sinergia con le forze dell'ordine, i comandi di polizia e le associazioni sindacali. Del resto quest'ultima iniziativa era stata già presa, qui a Cava, dall'amministrazione Gravagnuolo ed era stata molto efficace per la sicurezza non solo degli operatori del CSTP, ma anche delle persone che usufruivano del servizio di trasporto. L'amministrazione Gravagnuolo ben conosceva l'importanza del trasporto pubblico sul nostro territorio tant'è, che grazie all'ottima gestione del bilancio, la nostra città risulta essere tra le più virtuose per ciò che concerne il conferimento di quanto dovuto al Consorzio. A proposito di spese inutili sovviene una domanda: la vecchia gestione del CSTP (presidente D'Acunto), al fine di risparmiare soldi del Consorzio, aveva portato i mezzi della Linea 9, che inizia la sua corsa proprio da Cava, dal deposito di Pagani a quello di Cava, più nuovo e vasto. I risultati erano stati ottimi: in pochi mesi sono stati risparmiate alcune decine di migliaia di euro. Il nuovo CdA ha senza nessun motivo nuovamente spostato tutto al deposito di Pagani. Possibile mai che per una bieca politica di municipalismo favorevole all'agro debbano essere bruciati soldi di tutti i cittadini e che il nuovo e moderno deposito di Cava debba essere sottoutilizzato? Cosa fa in merito a tutto ciò l'odierno sindaco di Cava?
Gravagnulo replica a Galdi sulla Cavese
Cava [ 09 08 2010 ]
Il Sindaco Galdi continua a dare prova di totale idiosincrasia verso le regole democratiche e le loro procedure. Ancora una volta confonde le domande postegli con affermazioni perentorie, le raccomandazioni con “tentativi di infangare” altri e continua a rispondere fischi per fiaschi denunziando peraltro una enorme - e sospetta - coda di paglia. Il testo integrale della mia interrogazione-raccomandazione sulla vicenda della S.S. Cavese 1919 è sul mio sito, al quale rimando (http://luigigravagnuolo.ilcannocchiale.it). In particolare nel mio intervento di ieri in Consiglio Comunale, svolto ai sensi del Regolamento nell’ambito delle “Interrogazioni e Raccomandazioni”, ho raccomandato al Sindaco di voler evitare conflitti di interesse tra il ruolo di Amministratore svolto dal suo assessore Carmine Adinolfi e quello dei rappresentante a qualsiasi titolo della società S.S. Cavese 1919, che configurerebbe un palese conflitto d’interesse. Mi riferivo al suo ruolo ufficialmente annunciato di Presidente Onorario di detta Società. Conflitto che sarebbe stato ancora più palese qualora fossero state vere le voci che vogliono il figlio di detto assessore team manager della squadra. Rispetto ai 150.000,00 euro di cui all’odg del Consiglio Comunale del 21 giugno u.s. ho ricordato al Sindaco che, nella riunione dei capigruppo del 26 giugno, LUI PRESENTE E CONSENZIENTE, TUTTI i capigruppo, di maggioranza e di opposizione, avevano chiesto il conforto di un parere del Segretario Comunale e del Collegio dei Revisori prima di concordare eventualmente di ritornare in CC per autotutela. Qualora il sig. Sindaco avesse in questi giorni di calura estiva perso la memoria, può rileggere il verbale della Conferenza dei Capigruppo sul sito del Comune (verbale dei Capigruppo n. 9).
Città Democratica candida Marianna Borriello
Cava [ 14 07 2010 ]
A margine di una riunione molto partecipata, i componenti del gruppo Città Democratica, autore di una mozione per il congresso di circolo del PD Cavese, hanno deciso di candidare Marianna Borriello alla Segreteria del partito di Bersani. Marianna ha 32 anni, metà dei quali impegnati nell'attivismo giovanile, politico ed ambientalista. Le sue frequentazioni politiche traggono origine dalla Sinistra Giovanile; non si risparmia nel dar man forte al neonato Forum dei Giovani diventandone consigliere nel 1996. Dopo aver fondato Legambiente, diviene attivista del WWF, di Green Peace e di Amnesty International. Il suo percorso nel partito dei Democratici di Sinistra sfocia nel mandato da dirigente locale ricevuto dall'assemblea degli iscritti nel 2003. Nel 2007 viene eletta all'unanimità Segretaria del circolo cittadino, col compito di traghettare il partito fino alla fusione che darà luogo al Partito Democratico. Il PD la candida alla Camera dei Deputati alle elezioni politiche del 2008. E' tuttora membro dell'assemblea nazionale del partito. Laureata in biologia, svolge mansioni da ricercatrice antitumorale presso il dipartimento di biologia strutturale e funzionale dell'Università Federico II di Napoli. "Ho accettato questa candidatura perché sentivo di non potermi tirare indietro dal lavoro che ci attende - ha dichiarato appena conclusasi la riunione - sono rassicurata dalla presenza di uno straordinario gruppo al mio fianco e dalla esperienza maturata in questi anni. Credo che i progetti, i valori e le persone che hanno fatto la mozione di cui sono espressione possano dare un serio e vigoroso impulso alla crescita del partito e dell'opposizione. Ben conscia, però, che dal giorno dopo il congresso le mozioni si scompaginano ed inizia il Partito Democratico."
Comunicato Stampa di Luigi Gravagnuolo
su vertenza Gruppo Cava Market
Cava [ 07 07 2010 ]
Questa mattina, in seguito alla decisione del giudice fallimentare di dichiarare il fallimento del Gruppo Cava Market, nella stanza dei Gruppi di Minoranza del Municipio, mi sono incontrato con una delegazione di lavoratori del gruppo, molto preoccupati per l?evoluzione negativa della crisi aziendale. Erano presenti anche i colleghi consiglieri comunali Nunzio Senatore e Vincenzo Servalli, nonché una rappresentanza di Città Democratica. Al termine della approfondita discussione abbiamo deciso di chiedere al Sindaco la convocazione URGENTE del Tavolo dell?Unità di Crisi, allargato alle rappresentanze sindacali e ad una delegazione di lavoratori del gruppo per esaminare la situazione e prendere le iniziative necessarie. La richiesta a mia firma, in quanto componente di diritto dell?Unità di Crisi, è stata protocollata al numero 40721 in data odierna.
Pagamento spettanze Marzo a Villa Alba
Cava [ 21 06 2010 ]
Città Democratica di Cava de' Tirreni esprime viva soddisfazione per l'avvenuto pagamento delle spettanze di marzo alle maestranze del Gruppo Silba spa, di cui fa parte anche la struttura di Villa Alba. Se tale versamento non risolve affatto le condizioni di gravi difficoltà in cui si trovano i dipendenti e le loro famiglie, che comunque restano in attesa di percepire i redditi di aprile, maggio e tra poco giugno, rappresenta tuttavia un segnale di attenzione che non sottovalutiamo da parte dell'ASL e del CdA del gruppo Silba. Questo piccolo risultato è stato ottenuto grazie alle lotte che i lavoratori ed i loro sindacati stanno conducendo da mesi, riuscendo a tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni sulla loro situazione di difficoltà. E' il caso di sottolineare come, proprio in ragione delle condizioni particolarissime degli utenti delle strutture del gruppo, in stragrande maggioranza assolutamente non autosufficienti e bisognosi di assistenza h24, i dipendenti del gruppo, pur provati ed in forte difficoltà, non hanno mai adottato forme di lotta che potessero pregiudicare la qualità dell'assistenza e dei protocolli terapeutici in corso. Ci fa infine piacere constatare che l'iniziativa di Città Democratica di organizzare un incontro con il Vice Presidente della Commissione Sanità del Consiglio Regionale, on.le Anna Petrone, con il management del gruppo, le OO.SS. ed i dipendenti presenti in gran numero, per il rilievo che le ha accordato la stampa locale, che ringraziamo, ha prodotto una sollecitazione e velocizzazione delle procedure in corso con lo sblocco del versamento delle spettanze di marzo. Città Democratica, unitamente all'organizzazione sindacale unitaria CGIL-CISL-UIL, seguirà costantemente l'evoluzione della vicenda e si augura che entro la prossima settimana possa finalmente riunirsi per la prima volta la Commissione Sanità del Consiglio Regionale con all'odg la situazione del Gruppo Silba, confidando che in quella sede possa rinvenirsi una soluzione definitiva alle problematiche del settore aperte e mai affrontate in maniera strutturale ormai da oltre un quinquennio.
Riceviamo e pubblichiamo:
Perchè da solo? Risponde Gravagnuolo
Cava [ 21 06 2010 ]
Alcuni amici di Città Democratica mi hanno chiesto di ripetere pubblicamente ancora una volta, anche tramite il nostro blog, le ragioni per cui non faccio parte e non farò parte del Gruppo Consiliare del PD al Comune di Cava de' Tirreni, anche se la mozione Città Democratica dovesse vincere il prossimo congresso del Partito. Volentieri accetto di farlo. Alle elezioni di marzo, ancorché perse, io (vorrei tanto poter dire "noi", ma rischierei di cadere nel ridicolo) mi sono proposto al corpo elettorale con un progetto civico ed un programma molto articolato (La Città Nuova), dicendo in sostanza: mi sta bene, anzi sollecito il sostegno di tutti i partiti che condividono questo progetto e questo programma e li invito a partecipare alle mie liste, così come invito a farne parte singoli esponenti della società cavese a prescindere dalle loro collocazioni o simpatie politiche più generali; io, Luigi Gravagnuolo, giuro fedeltà solo a questo progetto e mi impegno ad onorarlo anche qualora interessi di parte (o di partito), ivi compresi quelli della mia parte, dovessero andare in contrasto con esso. In più tentavo con quelle liste di superare il limite più grande del esperienza amministrativa del 2006/09, l'essermi impegnato a subire candidature nelle liste ed indicazioni in Giunta da parte dei partiti, che avevo e che ho rispettato nella loro autonomia durante l'intero mandato, anche quando esse sarebbero state, come lo sono state evidentemente, sbagliate. Questa, in estrema sintesi, è stata la proposta politica fatta alla città; una proposta dalla fortissima impronta civica, alla quale hanno aderito importanti formazioni politiche come il PD, SEL, IDV, Socialisti e Repubblicani. La proposta è stata bocciata dall'elettorato ed è pertanto del tutto ovvio che i partiti che vi avevano aderito o singole personalità della vita cittadina ne prendano oggi le distanze e cerchino altre strade. Non mi stupisce e non mi amareggia. Tuttavia questa proposta è stata votata da poco meno di tredicimila Cavesi con una forte sottolineatura della fiducia personale nei miei confronti, come suo garante. Le due liste (Solo per Cava e Cava Millennio) hanno ottenuto nel loro insieme 10.924 voti, il candidato Sindaco ne ha avuto 12.579, 1.655 in più delle liste, ai quali vanno aggiunti 594 voti con il contrassegno solo sul nome del sindaco e su uno dei due simboli, senza alcuna indicazione di preferenza. Nel complesso 2.249 voti solo sulla mia persona. Tra questi tanti, la gran parte, sono stati voti disgiunti, di elettori cioè che hanno votato come consigliere un candidato presente nelle liste della Destra o della Federazione della Sinistra, ma me come candidato sindaco. Si tratta evidentemente di persone che non si riconoscono nel PD, ma hanno espresso una fiducia in me come persona garante del progetto. Già questo mi induce a considerare un mio inderogabile dovere non tradirli. Io devo, sottolineo devo, mantenere l'impegno civico e di progetto. Se poi facciamo la conta di quanti voti rappresentano in CC i nove eletti delle due liste, in tutto 3.936 voti, vediamo che c'è uno scarto di 6.394 voti espressi a favore di candidati delle mie liste non eletti e che non sono rappresentati dagli attuali consiglieri, alcuni dei quali, peraltro, sono già passati con l'attuale maggioranza. Chi rappresenterà nei prossimi quattro anni e mezzo di consiliatura questi elettori in CC? Chi rappresenterà le esigenze di chi ha votato per i candidati di SEL, dei Socialisti, dei Repubblicani, di IdV, dei tanti protagonisti della nostra vita democratica cittadina non iscritti a nessun partito, candidatisi con le mie liste di progetto e non eletti? Lo farò io e lo faranno in parte, finora, i consiglieri eletti Sabato Sorrentino ed Enrico Polichetti, con i quali c'è una evidente sintonia, sia pure non una omogeneità totale. Altri viceversa si riconoscono nelle posizioni attuali di alcuni degli eletti i quali, giustamente dal loro punto di vista che io non contesto, rappresenteranno i loro elettori proponendosi come espressione del PD vincolati alle sue decisioni, o dalle file della maggioranza, o tenendosi le mani libere sia dai partiti che dal progetto. Nel mio caso non può essere. Non me la sento di lasciare orfani di rappresentanza circa cinquemila elettori che mi chiedono di difendere il progetto al quale avevo, avevamo, avevano creduto. Considero a questo fine i 2.249 voti andati solo sul mio nome più una metà di quelli andati su candidati non eletti, molti dei quali oggi membri di Città Democratica, il raggruppamento politico di quanti vogliono continuare a portare avanti in città il progetto della Città Nuova di cui avevamo parlato in campagna elettorale. Ecco perché, pur continuando a partecipare alla vita interna del PD, al quale sono iscritto e di cui mi sento parte, ed a tutte le iniziative e campagne del Partito su scala nazionale, regionale e provinciale, facendomene anche portavoce in Consiglio se ciò fosse ritenuto utile dal Partito, non potrò mai accettare una disciplina di partito in contrasto con quanto ho promesso ai cittadini in campagna elettorale. Ed ecco quindi perché non aderirò né oggi, né domani, al gruppo PD in CC, augurandomi invece che, magari in un secondo momento, altri consiglieri vogliano sentirsi insieme a me vincolati agli impegni assunti in campagna elettorale e che perciò io non resti per tutta la consigliatura "solo" per Cava. Cosa che comunque non mi spaventa affatto
     
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