Non è stata un’estate facile per chi è rimasto a Cava ad agosto, tra il gran caldo che ha interessato anche la nostra valle, incendi che hanno provocato l’interruzione dell’energia elettrica, botti continui in tutte le frazioni quasi ad ogni ora del giorno (ma siamo diventati la città dei fuochi artificiali, non si può porre un freno?) e furti vari. Qualche notizia buona però è arrivata: l’ingresso come assessore all’urbanistica di un tecnico competente e capace come Lorenzo Santoro nella giunta guidata da Servalli e, come riportiamo in prima pagina, il progetto ormai definito di mettere a disposizione della città l’ex cinema Metropol come teatro di 400 posti, palco e camerini, per una stagione di spettacoli e anche per concerti ed eventi. Le potenzialità di Cava nel settore culturale sono enormi, come dimostra anche il cartellone “Notti di stelle” organizzato all’interno del complesso San Giovanni. L’importante è avere i “contenitori” culturali adatti ad ospitare tali avvenimenti. Intelligente, in questo senso, l’idea degli Sbandieratori Città de La Cava di utilizzare l’area dell’ex velodromo per la manifestazione della Pergamena Bianca, a testimonianza della necessità di riflettere bene sul destino dei nostri beni pubblici. Nella politica cavese la novità è rappresentata, oltre che da Santoro, dall’attivismo del leader di Fratelli d’Italia, Gianpio De Rosa. Il centrodestra a quanto pare, converge verso la candidatura di Raffaele Giordano, ma non si presenterà all’elettorato unito, perché ci sarà con ogni probabilità un’area civica guidata da Fabio Siani e anche Alfonso Senatore dissente fortemente da questa linea. Nel centrosinistra, invece, per ora calma piatta. Marcello Murolo in una lettera a Ulisse spiega i meccanismi che regolano la maggioranza (in realtà tutte le maggioranze negli ultimi due decenni, di ogni colore) nella nostra città, con il tira e molla con il sindaco per ottenere più visibilità e potere. Un fenomeno deleterio, che provoca continui cambi di casacca, persone che passano da una parte all’altra, mancanza di coerenza e di seria programmazione politica. La prima riforma di cui avremmo bisogno dovrebbe partire dal basso, proprio da noi cavesi: bocciare nelle urne i trasformisti, i volta bandiere, gli opportunisti che si annidano a destra come a sinistra e premiare chi ha a cuore davvero Cava.
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