Gli Sbandieratori Città della Cava, il più antico gruppo cavese di bandiera, fondato nel 1969 da Luca Barba, per rievocare le vicende della consegna della Pergamena in Bianco dal re Ferrante di Aragona al sindaco di Cava Onofrio Scannapieco nel 1460, hanno tenuto il 31 agosto, nell’area del Velodromo di via Ido Longo, una rappresentazione teatrale diretta da Andrea Carrano. La rappresentazione teatrale “1460, Assedio a La Cava” costituisce un momento importante dell’azione della Associazione volta a promuovere e diffondere con orgoglio la storia della città. La storia della pergamena è nota a tutti cavesi, 4 settembre 1460 al maschio Angioino il sindaco della città de La Cava, Onofrio Scannapieco, riceve dal re Ferrante d’Aragona una pergamena in bianco con in calce la firma del re, in cambio della azione di supporto dei cavesi alla corona aragonese nei confronti delle truppe angioine. I cavesi avrebbero potuto riempire la pergamena con qualsiasi richiesta, ma non lo fecero, e la pergamena, custodita nell’archivio Comunale, è rimasta bianca. Ma quello che vogliamo segnalare è la scelta degli sbandieratori Città de La Cava, diretti da Felice Abate, di tenere la loro rievocazione storica dal 30 agosto al 1 settembre nell’area dell’ex Velodromo completamente abbandonata e ricoperta di rovi. Quindi c’è stato un lavoro preparatorio di pulizia e sistemazione dell’area completamente gratuito, regalato dagli sbandieratori alla città, che dovrebbe farci riflettere sul valore di un’area che l’amministrazione Servalli ha messo in vendita. Molti si sono opposti a questa scelta di vendere un’area sportiva che potrebbe essere utilizzata per attività all’aria aperta o anche per spettacoli come Felice Abate ha dimostrato con la sua scelta. Il CoBeCo (Comitato Beni Comuni) ha fatto a lungo informazione sul danno che deriverebbe alla città dalla vendita e il consigliere comunale Eugenio Canora, nell’esercizio della propria funzione, ha presentato interrogazioni e segnalazioni ad autorità competenti in merito ad irregolarità nella procedura di dismissione. In particolare, Eugenio Canora ha presentato una diffida all’amministrazione comunale a vendere l’ex Velodromo, rappresentando che il suddetto complesso è stato negli anni dal 2005 ad oggi oggetto di concessione da parte del Comune nei confronti del Liceo Scientifico Statale “A. Genoino”. All’interno del Velodromo i due campi di calcio e l’area teatro, realizzati con fondi del Liceo Scientifico, fino alla scadenza della concessione il 24.05.2025, potevano essere utilizzati senza onere da parte della scuola. Una vicenda ampiamente illustrata da Canora nella sua diffida, e che pone una serie di dubbi sulle modalità e le procedure con cui la decisione di vendere è stata attuata. Il velodromo, come ha dimostrato proprio l’azione degli Sbandieratori Città de La Cava, invece di essere venduto, potrebbe diventare, con investimenti contenuti e un minimo di capacità progettuale, un’area per praticare sport all’aria aperta senza dover ricorrere a strutture a pagamento o anche per spettacoli o cinema all’aperto. Ricordiamo che il Velodromo, mai completato, fu realizzato espropriando i suoli agricoli, molto fertili, di contadini cavesi che si videro privati di una fonte di reddito con espropri fatti a prezzi estremamente bassi. Ma gli Sbandieratori Città de La Cava non sono nuovi a queste azioni di recupero di strutture da adibire ad attività pubbliche, infatti Felice Abate ci dice: “posso essere orgoglioso di aver promosso e dato inizio al recupero di strutture come i giardini dell’ex Onpi, i locali dell’ex Pretura, oggi Mediateca, dell’ex Carcere, dei Giardini di San Giovanni, degli spazi espositivi a piano terra di Santa Maria del Rifugio, del teatro Luca Barba, della Sala della Pergamena Bianca e del meraviglioso camminamento delle catacombe della millenaria Abbazia Benedettina, spazi restituiti alla Città e alle associazioni e nei quali, proprio gli Sbandieratori Città de La Cava si sono resi protagonisti di progetti culturali unici che, per anni, hanno dato lustro alla nostra intera comunità a livello nazionale ed internazionale. Ecco, quindi, l’idea di recuperare un altro spazio come l’area dell’ex Velodromo, che da parco dello sport mai utilizzato e in completo stato di abbandono si ripresenta come un palcoscenico per la rappresentazione storica della Pergamena Bianca, continuando quel percorso di recupero e di promozione che ha caratterizzato tutta la mia vita lavorativa e associativa”.
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