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Crisi al Comune, maggioranza in frantumi

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Ormai in città non si parla d’altro, al Comune si vive una profonda crisi amministrativa, e la questione più dibattuta è se questa volta Servalli andrà a casa, se cioè si andrà verso lo scioglimento del Consiglio Comunale e le elezioni anticipate. Servalli sembra non avere più la maggioranza minima dei consiglieri comunali che è di 13 voti, essendo il Consiglio composto di 25 componenti, compreso il Sindaco.
Subito dopo le elezioni amministrative del settembre 2020, Servalli, riconfermato alla carica di Sindaco, poteva contare su una solida maggioranza di 16 voti su 25, ma questo quadro politico si è progressivamente frantumato.
Andiamo ad esaminare nel dettaglio questa vicenda per capire cosa sta accadendo.
Servalli ha perso la fiducia di 4 dei 16 consiglieri di maggioranza, per motivazioni legate in gran parte alla decisione di aderire al piano di rientro finanziario che sta pesantemente penalizzando la città, e alla scelta di svendere anche il patrimonio comunale di pregio, questione sulla quale si stanno delineando in città molte posizioni di dissenso. I quattro consiglieri su cui Servalli sembra di non poter più contare sono Gaetano Gambardella, Eugenio Canora, Adolfo Salsano e Danilo Leo.
Abbiamo sentito Eugenio Canora che già da due anni non fa parte della maggioranza, e ci ha così motivato la sua decisione di non sostenere più Servalli: “Durante i primi anni di Amministrazione, la maggioranza si incontrava almeno due volte al mese, le decisioni da prendere in Consiglio erano concertate e discusse.
Già negli ultimi mesi del primo, ma soprattutto a partire dal secondo mandato, Servalli ha cambiato atteggiamento: è diventato molto più accentratore e solista, circondato da pochi e poco preparati fedelissimi, ha negato a tutti gli altri, me compreso, ruoli e deleghe pur mantenendo nelle scelte amministrative un approccio timoroso e non risolutivo.
Poi sono iniziati i provvedimenti che io definisco “inaccettabili”: l’incremento dei costi di uso delle infrastrutture sportive, la chiusura dei centri anziani, il ridimensionamento della cultura (con sempre meno fondi ed iniziative) per arrivare allo sciagurato piano di riequilibrio (non opportuno, non necessario) ed alla politica delle alienazioni immobiliari che depaupera senza colpo ferire un patrimonio che le generazioni addietro hanno fatto fatica a garantirci”.
Particolare clamore sta provocando, in questi giorni, la presa di distanza dal Sindaco del Presidente del Consiglio Comunale, Adolfo Salsano, che nel primo mandato di Servalli aveva ricoperto il ruolo, centrale, di Assessore al Bilancio.
E la presa di distanza di Salsano è ampiamente condivisa da Danilo Leo. Salsano afferma: “Il mio allontanamento da questa maggioranza è dovuto sia ad aspetti tecnici, e mi riferisco a diverse scelte che sono state fatte, a cominciare dal piano di riequilibrio, che io non ho mai accettato, (soprattutto per come ci siamo arrivati, frutto solo di mancanza di assunzione di responsabilità da parte dei Dirigenti del Comune).
Ho sempre detto che i numeri sono importanti ma bisogna vedere come ci si arriva e bisogna individuare chi li ha prodotti e perché. Se non altro per impedire che si continui a fare scelte sbagliate creando nuove difficoltà di bilancio. Non ho condiviso la pseudo riorganizzazione della macchina comunale che ha mirato solo a tagliare le posizioni organizzative dimenticando che così si paralizzava l’attività amministrativa. Questa scelta ha pesantemente penalizzato le intenzioni e l’azione dell’Amministrazione.
Non ho condiviso una politica poco attenta verso la cultura ed il commercio. Sotto l’aspetto politico siamo diventati sempre di più succubi di una formazione politica che, pur facendo parte della maggioranza e sostenendo Servalli, guarda soprattutto a destra, facendoci allontanare sempre di più dal progetto iniziale di centrosinistra.
Per poi arrivare alla ciliegina sulla torta con consiglieri che in aula hanno offeso fortemente le istituzioni e ridicolizzato l’azione della maggioranza e come se nulla fosse stato il sindaco li ha accolti in maggioranza dando un assessorato e forse qualche delega consiliare. Altro che politica con la P maiuscola, questa è la politica delle poltrone”.
Precisiamo che in questi due passaggi Salsano si riferisce nel primo caso all’azione del consigliere Antonio Barbuti e nel secondo al comportamento dei consiglieri Franco Manzo e Federico De Filippis.
Salsano ha poi aggiunto:” Questo ed altro mi rendono incompatibile con questa maggioranza, e non capisco come il PD possa ancora sostenerla visto che questa amministrazione ogni giorno perde sempre più consensi, fino al punto di essere invisa a gran parte della città”.
Quindi il quadro politico sembra definitivamente frantumato. Resta da capire come Servalli si muoverà e su quale provvedimento amministrativo gli mancheranno i numeri impedendogli di andare avanti.

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Domenica, 26 Gennaio 2025 -
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