Quando il nostro amico si iscrisse alla scuola media, capì subito di non avere un buon rapporto con lo studio ma soprattutto mal sopportava l’idea di stare chiuso in un aula per 4 o 5 ore ad ascoltare professori che raramente stimolavano la sua immaginazione e che volevano controllare i suoi compiti non fatti a casa. Perciò le sue assenze erano numerose. Naturalmente gli insegnanti gli chiedevano ragione delle sue scarse presenze in classe ed Antonello raccontava che sua madre gestiva la salumeria di famiglia, ma essendo molto anziana e malandata di salute, aveva molto spesso bisogno di aiuto e lui più di una volta era costretto a marinare la scuola o a non poter studiare per lavori da sbrigare nel negozio.
I professori manifestavano ovviamente comprensione per il povero ragazzo ma poi, visti i cattivi risultati scolastici, decisero di convocare la madre tramite una lettera consegnata allo stesso Antonello. Vani furono i tentativi di evitare quest’incontro e alla fine Antonello fu costretto a consegnare alla signora Luciana l’invito a recarsi a scuola.
La mamma del nostro Antonello era una persona chiaramente in buona salute, dal portamento elegante, profumatissima, sempre con un bellissimo cappello in testa e la professoressa che la ricevette rimase molto perplessa nel vedere questa figura molto lontana da quella descritta dal suo alunno, ma comunque già ormai dubbiosa sui racconti del piccolo salumiere chiese alla salumiera madre di non impegnare troppo suo figlio nel negozio visto gli scarsissimi risultati scolastici.
Ma quando la signora Luciana rispose che non capiva e che al più mandava qualche volta Antonello in una salumeria solo per comprare un panino al prosciutto, allora fu tutto chiaro e così finì la carriera di salumiere di Antonello.
