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Abbattimenti a Cava
Tratto dal n.27 di CavaNotizie.it del 23 Maggio 2008
Aprile infuocato. Cronaca degli abbattimenti

Cava 02.04.08
Primo abbattimento. I cittadini tentano di fermare le ruspe, 10 i feriti

In localita' Novelluzza a San Martino e' in programma la prima delle tredici demolizioni di fabbricati abusivi. La ditta viene scelta con un bando pubblico dalla Regione Campania, le ditte locali avrebbero ignorato il bando. Alle 8.00 nella frazione di San Martino, 500 cittadini tentato a lungo, ma invano, di impedire alla ruspa incaricata dalla Regione di demolire l'edificio costruito abusivamente dall'imprenditore Pasquale Sorrentino. I presenti occupano la strada che conduce all'edificio, si siedono a terra, si sdraiano a terra davanti ai mezzi meccanici e chiedono di voler parlare con il sindaco per trovare una soluzione all'abbattimento.
Sopraggiunge il sindaco Gravagnuolo affermando che il Comune sta provvedendo alla costruzione di abitazioni da destinare a chi ne ha bisogno, senza pero' riuscire a smuovere le 500 persone intervenute. I cittadini non si arrendono: la costruzione di Sorrentino, anche se non destinata a necessita' di prima casa, e' da difendere. Fermare l'abbattimento significa sperare di veder salva anche la propria casa. Alle 11.30 si decide di far intervenire la polizia, che accerchia i presenti. Alcuni manifestanti, si scagliano contro i poliziotti che per difendersi usano i manganelli in dotazione. Scene commoventi e strazianti, per i poliziotti quanto per chi difende il diritto alla casa. Cinque poliziotti e altrettanti civili soccorsi dalle ambulanze che li trasportano in ospedale.
La protesta continua vicino l'edificio; la ruspa usata da Sorrentino per la costruzione dell'immobile, e' stata posta al centro della strada impedendo a quella demolitrice di passare. La demolizione comincera' solo alle 14.30.

Cava 03.04.08
Oggi nessuna demolizione, vi ha provveduto il proprietario questa notte

Il proprietario della casa che doveva essere abbattuta oggi, ha provveduto egli stesso alla demolizione per evitare che gli venissero addebitati 25mila euro, pari ai costi sostenuti dall'amministrazione comunale per l'abbattimento.

Cava 04.04.08
Una bomba esplode nella notte all'ingresso del Palazzo di Citta'

Nella notte, alle 2,10, in piazza Abbro si sente un grande boato. Una bomba carta e' stata fatta esplodere all'ingresso principale di Palazzo di Citta'. L'esplosione manda in frantumi i vetri del portone e danneggia le pareti che la circondano. Nelle ore successive all'esplosione, l'area antistante il Municipio viene presidiata dalle forze dell'ordine. Parte l'indagine. Gli uomini del commissariato di Cava e della Squadra Mobile di Salerno, diretti dai vice questore Pietro Caserta e Carmine Soriente, fanno ispezioni soprattutto nelle abitazioni e nei casolari della zona di San Martino. Dai video delle telecamere di videosorveglianza poste all'ingresso di Palazzo di Citta' emerge che gli attentatori erano in quattro, a bordo di due motorini, avevano il volto coperto dal casco e indossavano dei giubbotti. Probabilmente sono stati due dei quattro a collocare la bomba carta di circa 2 chilogrammi davanti all'ingresso principale, accendendone poi la miccia. Nel corso della mattinata, in un incontro a Salerno con il Prefetto vengono adottate misure di tutela nei confronti del sindaco Gravagnuolo. Un centinaio di studenti e genitori protestano pacificamente, davanti al Comune, con slogan e striscioni, contro gli abbattimenti dei fabbricati abusivi avviati dall'amministrazione.

Terzo abbattimento in localita' Santi Quaranta
In via Monetti, nella frazione Santi Quaranta- Alessia, viene abbattuto, senza difficolta', il terzo edificio di proprieta' di Silvio Sergio, costruito in "zona rossa". Con questo terzo abbattimento, si conclude la prima fase di demolizioni. Altri sei edifici, a Passiano, a Santa Lucia e all'Annunziata, si annuncia, verranno abbattuti dopo le elezioni.
Tratto dal n.26 di CavaNotizie.it del 3 Aprile 2008
Case abusive a Cava. E' Abbattimento

Gerardo Ardito

E' abbattimento. Questa settimana hanno inizio le demolizioni delle costruzioni abusive realizzate a Cava. Non di tutte, ma di quelle costruite in zona rossa, ovvero in quelle zone ad alto rischio dissesto idrogeologico. In queste zone, paradossalmente, esistono gia' altre case, gli abusivi ai quali verranno abbattute le case la considerano un'ingiustizia. "Perche' la mia casa si' e quella del mio vicino no?" E' questa la domanda ricorrente di chi sta per vedere buttare giu' la propria casa.
La casa a Cava e' un lusso. Ma resta comunque la necessita' di primaria importanza. I cavesi ne sono consapevoli, ma la necessita' talvolta travalica la legge e induce a rischiare i risparmi di una vita, perche' per comprare una casa a Cava oggi non basta una vita (e forse neanche due) di lavoro onesto di un operaio o un impiegato, tanto meno di un precario.
Sono queste condizioni che hanno spinto tanti a Cava a costruire abusivamente disponendo di un piccolo terreno, l'illusione di poter vivere degnamente in una casa che possa chiamarsi tale, senza l'incubo di dover vivere piu' in mezzo ai topi e allo squallore di un prefabbricato. La casa come il lavoro e' un diritto fondamentale senza il quale egli non si sente piu' tale.
A tal proposito, abbiamo chiesto all'avvocato penalista cavese Marco Senatore, tra le altre concause, cos'altro ha indotto i costruttori di case abusive ad illudersi di poter eludere la legge. "Il condono edilizio - ci dice l'avvocato Marco Senatore- approvato dal Governo Berlusconi con L. 326/2003 , che avrebbe dovuto sanare tutti gli abusi edilizi commessi fino al 31/3/2003, si e' rivelato un bluff, per non dire truffa, in danno dei cittadini che avevano realizzato manufatti privi di provvedimenti amministrativi.
Difatti l'art.32 della suindicata legge recita:
'Le opere abusive non sono comunque suscettibili di sanatoria, qualora siano state realizzate su immobili soggetti a vincoli imposti sulla base di leggi statali e regionali a tutela degli interessi idrogeologici e delle falde acquifere, dei beni ambientali e paesistici, dei parchi e delle aree protette nazionali, regionali e provinciali , qualora istituiti prima della esecuzione delle opere, in assenza o in difformita' del titolo abitativo edilizio e non conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici'.
Se tanto e' vero perche' tutti coloro che avevano realizzato abusi edilizi in zona sottoposte ai vincoli di cui sopra, (Cava de' Tirreni e' quasi al 90% vincolata) sono stati comunque invitati a presentare domanda di condono e a versare quanto dovuto a titolo di oblazione in tre rate a scadenza trimestrale? Non era giusto e corretto dire chiaramente che il condono di immobili in zone vincolate non sarebbe stato mai rilasciato e che, come si sta verificando, i manufatti sarebbero stati abbattuti?"
Il 2, il 3 e il 4 aprile sono previsti i primi abbattimenti, lo ha annunciato l'assessore all'urbanistica Rossana Lamberti. Sono 16 gli edifici costruiti in zona rossa e che saranno abbattuti. Ecco le zone interessate: San Martino, Passiano-Contrapone, SantaLucia-Monticelli e Sant'Anna, ma anche Annunziata e Alessia. Si tratta comunque di costruzioni abusive costruite dopo il 31 marzo 2003 (data dell'ultimo condono edilizio).
E' un segnale forte che l'amministrazione Gravagnuolo sta dando alla citta', senza il quale, si ritiene, non si dara' mai freno agli abusi edilizi. Ogni benche' piccola nuova costruzione da oggi sara' rilevata dal satellite Mistral e notificata al Comune di Cava. "E' in gioco la vita umana –ha precisato il sindaco Gravagnuolo- agiremo in via preventiva per evitare calamita' naturali".
Ogni singolo abbattimento costera' al Comune di Cava (che anticipera' le spese) 25 mila euro. Spese che gli abusivi saranno tenuti a rimborsare all'ente. Finora solo un imprenditore cavese (in localita' San Martino) ha dato la disponibilita' ad abbattere a proprie spese il proprio edificio abusivo.
Alla gara d'appalto indetta dal Comune di Cava per gli abbattimenti delle case abusive non aveva partecipato nessuna impresa. La ditta demolitrice e' stata successivamente selezionata con gara d'appalto indetta dalla Regione.
     
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