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Operazione "Levante"
Operazione Levante: gli arrestati
Cava [ 25 06 2009 ]

La Longa Manus della camorra stava tentando di riorganizzarsi a Salerno e provincia, approfittando del "vuoto" lasciato libero dalle ultime operazioni della Dia (Direzione investigativa antimafia). A gestire il tutto c'era Luigi Maisto, storico esponente della Nuova Camorra organizzata di Raffaele Cutolo. All'alba di ieri, una vasta operazione condotta tra Bari, Napoli e Salerno, ha portato all'emissione di 10 mandati d'arresto. In manette sono finiti, oltre al gia' citato Misto, Antonio Avagliano, Sergio Bisogni, Giuseppe Caputo, Mario Del Vecchio, Francesco Di Gioia, Vincendo D'Elia, Michele Faiella, Vincendo Sarno. Agli arrestati gli investigatori contestano i reati di estorsione, detenzione abusiva di armi da fuoco e ricettazione. Su tutti i reati pende l'aggravante del metodo mafioso adottato.
Intreccio tra Salerno, Napoli e Bari
Cava [ 25 06 2009 ]

Dopo due anni di lunghe indagini, di intercettazioni ambientali e di lavoro di equipe si e' giunta alla clamorosa operazione che all'alba di ieri ha portato all'emissione di 10 ordini di custodia cautelare. Ad intervenire sono stati gli uomini della Dia (Direzione Investigativa Antimafia) guidati da Claudio de Salvi, che ha coordinato anche i centri Dia di Napoli e Bari. Gli arresti sono stati firmati, dietro richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, dalla dottoressa Rosa Volpe (Pm).
Operazione Levante: La Conferenza Stampa
Cava [ 25 06 2009 ]
In un' affollata conferenza stampa, il Procuratore Capo della Repubblica del Tribunale di Salerno Franco Roberti ha chiarito i termini dell'inchiesta ed il modus operandi della nuova organizzazione criminale. Maisto, avrebbe cercato di rientrare a Salerno da Bariari dov'era in soggiorno obbligato. L'uomo stava mettendo in piedi un sodalizio criminale dedito alle estorsioni in tutta la provincia di Salerno. L'intreccio criminale si snodava tra Salerno e Bari.
A Cava estorsione ai danni di un'azienda
Cava [ 25 06 2009 ]
Sono due i casi di estorsione scoperti dalla Dia, uno perpetrato ai danni di un vivaista di Battipaglia, un altro ai danni di un'azienda nautica di Cava de' Tirreni. Gli episodi sono riconducibili all' anno 2007. Fino al febbraio 2008 sotto la minaccia delle armi erano stati estorti alle due aziende rispettivamente 15mila e 70mila euro.
Operazione Levante: Come stava nascendo il Clan
Cava [ 25 06 2009 ]
La nascita del nuovo Clan affiliato ad ambienti malavitosi ruotava intorno a due figure principali. Da un lato il boss cutoliano Luigi Maisto, che mirava a ritornare a Salerno, dopo aver intrecciato rapporti anche con gli ambienti criminali della citta' pugliese. Dall'altro lato il giovane boss emergente erede dei D'Agostino Francesco boccetta di 35 anni. E' proprio il ritorno di Maisto a Salerno che determina il nuovo sodalizio criminale. Maisto, era confinato a Bari dove aveva intessuto rapporti con la Sacra Corona Unita. In particolare il 62enne era addentrato in vicende di contrabbando, droga ed usura.
Perche' la Dia e' intervenuta d'anticipo
Cava [ 25 06 2009 ]
L'operazione della Dia che ha smembrato il nascente clan delinquenziale in alcuni ambienti investigativi e' stato ritenuto affrettato. Da un punto di vista probatorio, mancherebbero infatti, dei solidi appigli per accusare gli arrestati di Camorra e 41 bis. Tuttavia le due estorsioni perpetrate tra Battipaglia e Cava de' Tirreni hanno convinto il gip Maria Teresa Belmonte della bonta' dell'impianto accusatorio messo in piedi dal Procuratore della Repubblica Franco Roberti e dal dirigente della Dia Claudio de Salvo . Sul capo degli arrestati pende anche l'accusa di tentato omicidio di due agenti della Dia che furono scambiati per appartenenti ad un clan rivale e subirono un attentato.
L'attentato a due agenti della Dia fallito nel 2007
Cava [ 25 06 2009 ]
Era il settembre del 2007 quando, gli agenti nella loro auto furono affiancati da una moto, con due persone a bordo. Uno dei due esplose due colpi da una pistola calibro 7,65. I colpi esplosi ad altezza d'uomo non colpirono fortunatamente gli agenti della Dia. Gli uomini dello stato stavano cercando di inserire una microspia nell'auto di Francesco Boccetta, ma appena si erano accorti che l'uomo stava arrivando, si erano allontanati a bordo della loro Fiat Marea. Sembra che alla guida della moto ci fosse proprio Francesco Boccetta.
     
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